Entrambi i due scenari per la decarbonizzazione dell’ex Ilva delineati al tavolo al Mimit garantiscono tre forni elettrici, con gli stessi livelli di produzioni e di occupazione. Lo ha spiegato il ministro delle Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso al termine dell’incontro sull’ex Ilva.
I due scenari per l’ex Ilva di Taranto
“Abbiamo illustrato due ipotesi – ha sottolineato – . La prima prevede la realizzazione a Taranto, nei tempi congrui, di tre forni elettrici con tre Dri che li alimenteranno, questa soluzione ha necessità di una nave rigassificatrice che fornisca il gas necessario per i Dri che realizzeranno il preridotto per i forni elettrici”.
“La seconda ipotesi – ha aggiunto – è che a Taranto si realizzino i tre forni elettrici che saranno alimentati, anche con contratto di servizio per la realizzazione di Dri in altra località in cui sarà più facile il rifornimento e a minor costo e convenienza del gas necessario. In entrambi i casi sarà garantita la continuità produttiva, per giungere all’appuntamento avendo garantito le quote di mercato, rifornito i clienti e mantenuti i livelli occupazionali. In entrambi i casi sono tre forni elettrici per garantire 6 milioni di tonnellate di produzione, così come nel frattempo dovremmo fare con gli altoforni”.
Urso: “Clima collaborativo e appello alla responsabilità”
“Il mio appello alla responsabilità, nella trasparenza e nella condivisione delle decisioni ha avuto un pieno riscontro da parte della Regione Puglia e degli enti locali. Si è creato quel clima collaborativo e costruttivo che ci consentirà martedì di firmare un accordo storico in cui finalmente ambiente e lavoro, salute e impresa saranno coniugati al meglio”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso al termine dell’incontro sull’ex Ilva. Un clima che, secondo Mantovano, era stato invece in precedenza difficile per l’eredità lasciata dalla vecchia proprietà.
Sindacati: “Accordo ex Ilva non può prescindere da garanzie occupazionali”
“Apprendiamo che il confronto al Mimit tra il Governo e gli enti locali in merito all’accordo di programma interistituzionale è stato aggiornato alla prossima settimana. Per la Fiom-Cgil è importante il dialogo in corso tra i livelli istituzionali, ma ritenevamo e continuiamo a ritenere che non si possa prescindere dal confronto con le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori. Qualsiasi decisione non può mettere in discussione la continuità produttiva necessaria a garantire il raggiungimento di due obiettivi: la decarbonizzazione e la tutela occupazionale. Ad oggi per attuare il piano di tranzione, la soluzione immediata è il capitale e la gestione pubblica. Questa risoluzione non esclude la presenza in equity anche di soggetti privati, se dovessero esserci. Ribadiamo, come abbiamo fatto ieri al Mimit, vista drammaticità della situazione, la necessità della convocazione del tavolo permanente a Palazzo Chigi”. Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil.
Emiliano: “Partiti si esprimano”
“Ho informato i segretari dei partiti dell’opposizione, Schlein, Fratoianni, Bonelli e Conte. Sono a loro disposizione per fornire tutti gli elementi in mio possesso perché è evidente che la nostra decisione è certamente autonoma e può prescindere dal giudizio dei partiti di opposizione ma io e gli altri enti locali pensiamo che loro ci debbano dire cosa pensano sui due possibili scenari o su altre idee che dovessero avere”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano lasciando il ministero delle Imprese e del Made in Italy dopo il tavolo sull’ex Ilva. “Li ho tenuti informati durante tutta la riunione. Mi auguro che non ci lascino soli”, ha aggiunto.