Mediobanca, Banca Mediolanum avvia cessione del 3,5% del capitale

Mediobanca, Banca Mediolanum avvia cessione del 3,5% del capitale
Piazzetta Cuccia, la sede di Mediobanca a Milano

Le azioni di Mediobanca oggetto del collocamento rappresentano l’integrale partecipazione detenuta in Mediobanca dagli azionisti venditori

Banca Mediolanum, per conto proprio e di Mediolanum Vita, avvia un’operazione di vendita di circa massime 29,1 milioni di azioni ordinarie di Mediobanca, corrispondenti a circa il 3,5% del capitale sociale di Mediobanca, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori istituzionali. Le azioni di Mediobanca oggetto del collocamento rappresentano l’integrale partecipazione detenuta in Mediobanca dagli azionisti venditori. Morgan Stanley agisce in qualità di Sole Bookrunner in relazione al collocamento. Il collocamento avrà inizio immediatamente.

Alla chiusura dei mercati oggi, il corrispettivo in azioni offerto da Monte dei Paschi di Siena nella Ops su Mediobanca incorpora uno sconto del 7,3% sulla capitalizzazione di Piazzetta Cuccia, equivalente a circa 1,2 miliardi di euro. 

Fari degli analisti puntati sul risiko bancario

Equita conferma il rating ‘buy’ su Mediobanca dopo la presentazione delle proiezioni finanziarie al 2028 e alza a 24 euro il target price (da 20,5 euro) “riflettendo il miglioramento degli utili, il maggiore contributo atteso dai dividendi e il roll forward della valutazione al 2028 (dal precedente 2026)”. In una ricerca diffusa oggi, la sim guarda in particolare agli scenari di M&A che coinvolgono Piazzetta Cuccia, a partire dall’ops di Monte dei Paschi di Siena attesa sul mercato nel mese di luglio. “In termini concreti, per gli azionisti di Mediobanca”, scrivono gli analisti, “la scelta è tra non aderire allo scambio e beneficiare di un flusso di dividendi altamente visibile – supportato da un modello di business stabile e collaudato, una solida track record e un potenziale upside dalla combinazione con Banca Generali – oppure aderire allo scambio con Monte dei Paschi, affrontando una prospettiva di dividendi più fragile, con maggiori rischi di esecuzione legati alla fusione, sinergie e benefici fiscali (DTA) che non si materializzerebbero senza il superamento della soglia del 50%+1 azione, oltre a possibili dis-sinergie”.

Per Equita, “una potenziale combinazione con Monte dei Paschi comporta rischi di esecuzione più elevati, outlook sull’EPS incerto e multipli probabilmente inferiori a causa dell’erosione dei ricavi e della maggiore complessità dell’integrazione”, che ad avviso degli analisti “competenze altamente specializzate che non rappresentano un punto di forza per MPS, percepita principalmente come una banca commerciale tradizionale”.”Il successo dell’integrazione”,prosegue Equita, “dipenderebbe anche dalla capacità di trattenere i banker e consulenti finanziari di Mediobanca, molto sensibili alla percezione del brand”.Inoltre gli analisti di Equita calcolano come “l’uscita di soli 10 banker potrebbe comportare un deflusso di circa 3 miliardi, potenzialmente fino a 5-6 miliardi se coinvolge le aree top performer”.

Sukl deal con Banca Generali Equita dice, che “rappresenta una riallocazione di capitale trasformativa per Mediobanca, riducendo lo sconto sulla partecipazione in Generali e migliorando i multipli di valutazione grazie al focus sul segmento Wealth Management, a più rapida crescita e basso assorbimento di capitale, raddoppiandone di fatto la dimensione”, spiega Equita. “Sulla base di ipotesi conservative di re-rating del multiplo applicato al business Wealth Management”, il broker stima che “la valutazione fondamentale di Mediobanca dopo l’acquisizione di Banca Generali possa raggiungere i 26 euro per azione (da 24 euro attuali), utilizzando un rapporto prezzo/utili di 13,5 volte–14volte per la divisione Wealth Management”.

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