Presentata analisi sul turismo, oltre 32mila hotel e più di 2,2 milioni di posti letto. Aumenta l'influenza dei social

“Siamo di fronte ad uno scenario che invita a fare grandi cose. Dopo gli anni della pandemia che hanno colpito duramente il settore, si è tornati ai livelli pre-covid. Il settore alberghiero si conferma come una infrastruttura economica fondamentale per il Paese“. Questo il pensiero del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca sui dati che fotografano il turismo alberghiero italiano in un’indagine realizzata da Federalberghi e Tecnè. Lo studio arriva in occasione della 75a assemblea di Federalberghi, che si svolge a Merano.

Secondo l’analisi su 32.194 alberghi italiani si è giunti ad un’offerta di oltre un milione di camere e di oltre 2,2 milioni di posti letto. Il settore ha dimostrato “di saper tenere testa alle avversità, di superare fasi di emergenza con un consolidamento strutturale della domanda; si confronta con una popolazione di viaggiatori in continua evoluzione, che ha mutato le sue abitudini radicalmente dopo la pandemia e che programma il proprio viaggio puntando all’emozione esperienziale più che ad una semplice accomodation”. Inoltre deve misurarsi sempre più con l’influenza che i social esercitano sui visitatori riguardo la scelte delle destinazioni”.

A fronte di un processo di riqualificazione sempre più incisivo, hanno acquisito via via un peso sempre maggiore le categorie a 4 e 5 stelle. Se nel 2000 rappresentavano l’8,5% dell’offerta alberghiera, nel 2023 hanno raggiunto il 22%. I 3 stelle e le residenze turistico alberghiere hanno conquistato la vetta come categoria più rappresentativa, passando dal 42,2% al 55,2%. Negli anni si è assistito ad “un graduale aumento della dimensione media degli alberghi“.

L’importanza del turismo enogastronomico si fa sempre più spazio. Gli italiani in vacanza sono interessati alle attività organizzate dall’albergo per scoprire tutte le sfaccettature del territorio in cui soggiornano: organizzare tour e visite guidate (44,3%), fare esperienze di benessere e relax (32,7%), avere esperienze musicali e d’intrattenimento anche esclusivo (32,2%), scoprire i vini locali (25%) e fare corsi creativi o laboratori artistici (20,6%). 

“I nostri concittadini – aggiunge Bocca – stanno dimostrando di prediligere le strutture alberghiere, in particolare quelle votate alla sostenibilità. L’auspicio è che possano rappresentare una massa critica sempre maggiore. Posso dire con orgoglio che l’ospitalità italiana sposa la modernità: ci siamo adeguati velocemente alle tendenze in atto, senza dare nulla per scontato e lavorando sulla qualità dell’offerta, riqualificando le nostre strutture secondo i canoni dell’era green. Noi siamo chiamati a dare fondo alla nostra inventiva ed alla nostra capacità imprenditoriale per rispondere in tempo reale ad un turismo che cambia. Dalla nostra indagine, si evince quanto i social siano diventati determinanti nella scelta della destinazione di viaggio. A questa tendenza va data un’attenzione speciale, fornendo risposte di grande competenza e puntando alla formazione di figure professionali specializzate. Malgrado i buoni risultati, non si può lavorare in solitaria. Nel nostro comparto conta moltissimo fare rete ma anche avere i supporti necessari affinché l’offerta possa essere attrattiva fino in fondo. Siamo ancora carenti in termini di infrastrutture: il turismo vive e si esprime sul territorio. Non si possono fare miracoli se non si è agevolati nella raggiungibilità di una destinazione. Auspico che su questo tema si facciano veloci e risolutivi passi in avanti”.

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