La presidente della Commissione europea: "Duro colpo a economia mondiale". Canada annuncia tariffe del 25% su auto Usa

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi doganali, di base del 10%, per ogni prodotto straniero che verrà importato negli Stati Uniti. Questa misura entrerà in vigore a partire dal 5 aprile. Dopo il tanto atteso annuncio, è arrivata la reazione dell’Unione europea, tramite la presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “L’Unione europea è pronta a negoziare con gli Stati Uniti, ma si prepara anche a rispondere con contromisure“, ha dichiarato. Nel frattempo, Giorgia Meloni ha annullato gli impegni previsti oggi in agenda, “in modo da poter concentrare la propria attività sulle azioni da intraprendere in seguito all’introduzione di nuovi dazi da parte del Governo degli Stati Uniti”. 

Dazi, von der Leyen: “Sono duro colpo a economia mondiale”

“I dazi rappresentano un duro colpo per l’economia mondiale“, ha proseguito von der Leyen, secondo la quale le conseguenze di queste misure “saranno terribili per milioni di persone in tutto il mondo”: “Non sembra esserci ordine nel disordine. Non c’è un percorso chiaro attraverso la complessità e il caos che si verifica quando tutti i partner commerciali degli Stati Uniti vengono colpiti”, ha aggiunto von der Leyen. 

Dazi, Von der Leyen: “Abbiamo ciò che serve per superare tempesta”

L’Ue “ha tutto ciò di cui ha bisogno per superare la tempesta: siamo solidali, siamo in questa situazione insieme. Se colpisci uno di noi, colpisci tutti noi. Resteremo quindi uniti e ci difenderemo a vicenda. La nostra unità è la nostra forza”. La presidente della Commissione Ue ha espresso “profondo rammarico” per la decisione degli Stati Uniti. “Come europei –  ha detto – promuoveremo e difenderemo sempre i nostri interessi e valori, e difenderemo sempre l’Europa“. 

 

Sefcovic: “Risposta sarà calma e graduale, domani colloquio con Usa”

“I dazi ingiustificati inevitabilmente si ritorcono contro. Agiremo in modo calmo, attentamente graduale e unificato, mentre calibriamo la nostra risposta, lasciando tempo adeguato per i colloqui. Ma non resteremo inerti, se non saremo in grado di raggiungere un accordo equo. Domani parlerò con i miei omologhi statunitensi“, ha scritto sui social il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic

Tajani vede Sefcovic: “Schiena dritta e proseguire col dialogo”

Sefcovic che oggi ha incontrato a Bruxelles il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani. “A Bruxelles ho incontrato il commissario per il Commercio Maros Sefcovic. Abbiamo concordato sulla necessità di mantenere nella sfida sui dazi la schiena dritta e di seguire un approccio basato sul dialogo“, ha scritto Tajani dopo il vertice, su X. “Al commissario ho consegnato il Piano d’Azione per l’export italiano per rafforzare la presenza delle imprese italiane in tutti i mercati in crescita. Siamo al lavoro per rafforzare gli interessi delle aziende italiane in tutto il mondo. È essenziale continuare a lavorare per creare nuovi sbocchi per l’export e per evitare guerre commerciali che non convengono a nessuno“, ha aggiunto. La Farnesina ha riferito che i due leader hanno convenuto sulla necessità di mantenere un approccio fermo ma basato sul dialogo, volto ad evitare un’ulteriore escalation sul fronte commerciale. Il ministro “ha quindi ribadito il sostegno italiano per la finalizzazione di nuovi accordi commerciali con paesi terzi per diversificare le nostre esportazioni, come con Mercosur, India – dove Tajani si recherà tra qualche giorno – e altre economie emergenti chiave nell’Indo-Pacifico, in Africa e nel Golfo“.

Fonti Ue: “Risposta dipenderà da analisi impatto, ora negoziare”

Per quanto riguarda quali misure saranno specificamente messe in campo dall’Ue, un alto funzionario Ue ha detto che, per ora, “non faremo speculazioni su nuove misure“. “Stiamo analizzando l’impatto di queste misure. Stiamo preparando una risposta. La natura di questa risposta non la conosciamo ancora del tutto, dipenderà dall’analisi che condurremo e, naturalmente, anche dal processo di negoziazione in corso, perché è lì che vogliamo fare progressi. Vogliamo trovare una soluzione. Non siamo impegnati nello scontro. Siamo impegnati nella negoziazione“, ha affermato. “So che c’è molto dibattito là fuori: se questo significa lo strumento anticoercizione, se questo significa questo, quello o altro. Potrebbe significare tutto questo, non saremo in grado di dire oggi o forse anche domani quale sarà la prossima risposta – spiega -. Posso solo dire che abbiamo molte possibili risposte e non stiamo togliendo nulla dal tavolo oggi. Stiamo esaminando tutti i possibili problemi e, naturalmente, dobbiamo ancora analizzare questi numeri molto attentamente. Sarà una situazione molto dinamica”.

Fonti Ue: “Risposta non solo con altri dazi”

“Confermo che abbiamo opzioni per mettere in atto ritorsioni che non sono misure tariffarie“, afferma inoltre un alto funzionario Ue. “Manteniamo tutte le nostre opzioni sul tavolo. Non faremo speculazioni su cosa faremo. Possiamo solo ribadire che siamo pronti a reagire, e lo faremo sulla base di una solida analisi che è attualmente condotta dai servizi della Commissione“, aggiunge. 

Ue potrebbe tassare servizi digitali Usa

L’Unione europea potrebbe tassare i servizi digitali statunitensi, secondo quanto ha annunciato la portavoce del governo francese, Sophie Primas, parlando all’emittente francese Rtl. “Continueremo a provare a negoziare con gli Usa”, dunque il primo passo è “la discussione e subito dopo la risposta”, ha spiegato. “Sapete che ci sono due risposte che sono preparate, con il presidente Trump bisogna entrare in un rapporto di forza evidentemente“, ha proseguito. “La prima risposta sarà emessa più o meno a metà aprile e sarà una risposta a questo primo attacco su alluminio e acciaio, che è già in corso, e poi una seconda risposta che sarà pronta probabilmente a fine aprile, che sarà sull’insieme dei prodotti e dei servizi, e insisto servizi”, ha spiegato. Le tariffe e i prodotti interessati da queste contromisure “non sono ancora stati decisi”. “È una discussione che si sta svolgendo tra i Paesi membri dell’Unione europea. L’Unione deve essere forte e unita per raggiungere questo obiettivo”, ma “attaccheremo anche i servizi, per esempio i servizi digitali, che oggi non sono tassati e che potrebbero esserlo, per esempio i GAFAM”, ha poi precisato la portavoce, usando l’acronimo che si riferisce a Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft. 

Kallas: “Non ci sono vincitori in guerre commerciali”

Non ci sono vincitori nelle guerre commerciali ed è chiaro che i dazi faranno aumentare i prezzi per i consumatori e alla fine saremo noi a dover pagare tutto”. Lo ha detto l’Alta rappresentante per la Politica estera Ue, Kaja Kallas, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri della Difesa Ue a Varsavia. “La cooperazione in materia di difesa che abbiamo con gli americani è anche molto importante. Con il Libro bianco penseremo anche a cosa possiamo fare di più per la nostra industria della Difesa, perché in questo momento stiamo comprando molto dagli americani. Ma dobbiamo diversificare il nostro portafoglio in modo da avere le capacità di produrre qui le munizioni e ciò di cui abbiamo bisogno e anche di poter acquistare da altri alleati in modo da avere un portafoglio diversificato in questo senso”, ha aggiunto Kallas. 

Starmer: “Reagiremo con calma, ci batteremo per accordo Usa-GB”

Londra reagirà “con freddezza e calma”. Lo ha detto il premier britannico, Keir Starmer, parlando con gli imprenditori riuniti al numero 10 di Downing Street. “Chiaramente ci sarà un impatto economico“, ha continuato il primo ministro inglese, aggiungendo che spera ancora di ottenere la rimozione dei dazi attraverso un accordo commerciale con Washington. “I negoziati per un accordo di prosperità economica che rafforzi le nostre attuali relazioni commerciali continuano e ci batteremo per ottenere l’accordo migliore per la Gran Bretagna”, ha detto Starmer. “Nessuno vince in una guerra commerciale. Non è nel nostro interesse nazionale“, ha concluso. 

Lange (Eurocamera): “Strumento anti coercizione e big tech sul tavolo”

“L’uso dello strumento anti coercizione è, ovviamente, il bazooka, la misura più forte che potremmo prendere“. Lo ha detto il presidente della commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo e relatore permanente per gli Stati Uniti, Bernd Lange (S&D), in conferenza stampa a Strasburgo. “Ma dobbiamo davvero analizzare, e questa giustificazione di 30 pagine fornisce qualche indicazione su cosa vogliono gli Usa, ma bisogna stare attenti. Quindi questa è l’arma più forte che abbiamo. Ma ovviamente è sul tavolo. Non è un segreto che stiamo cercando di autorizzare questo strumento, ma questa è l’ultima spiaggia. Questo non è il nostro primo passo, e vogliamo trovare una soluzione in fase di negoziazione, perché usando l’ACI, questa sarebbe un’escalation davvero dura, e questo non è assolutamente nell’interesse delle persone. Potremmo avanzare misure sui beni ma anche sui servizi, e sappiamo di avere un deficit di circa 100 miliardi di euro nei servizi e i giganti della tecnologia statunitense qui dall’Unione Europea”, ha aggiunto Lange.

Bayrou: “Difficoltà immensa per Europa e catastrofe per Usa”

“Questa decisione è una catastrofe per il mondo dell’economia. È un’immensa difficoltà per l’Europa. Credo che sia anche una catastrofe per gli Stati Uniti e per i cittadini americani“. Così il premier francese, François Bayrou, come riporta l’emittente Bfmtv. 

Ungheria: “Economia e cittadini Ue pagano prezzo incompetenza Bruxelles”

“L’economia europea e i suoi cittadini stanno ancora una volta pagando il prezzo dell’incompetenza di Bruxelles“. Lo scrive su X il ministro ungherese degli Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, commentando il piano di dazi Usa annunciato da Donald Trump. “La mossa delle tariffe di ieri da parte degli Stati Uniti ha chiarito una cosa: la Commissione Ue avrebbe dovuto negoziare. Hanno avuto due mesi e mezzo di tempo. Non hanno fatto nulla. Invece di lavorare con Washington per ridurre i dazi sulle auto dal 10% al 2,5% statunitense, non hanno fatto nulla. Hanno trasformato una questione economica in una questione ideologica”, ha aggiunto.

Sanchez: “Da Trump attacco unilaterale con tariffe senza precedenti”

“L’amministrazione Usa ha deciso di attaccare in modo unilateraleil vincolo che ha con l’Ue “dispiegando un pacchetto di dazi senza precedenti“, ha commentato il premier spagnolo Pedro Sanchez incontrando alla Moncloa i rappresentanti del tessuto produttivo spagnolo. Secondo il leader socialista la decisione del presidente Donald Trump non solo “è contraria agli interessi di imprese e cittadini”, compresi quelli americani, ma è anche “contraria alla verità”. “Non è vero che l’Ue applica dazi del 39% agli Usa”, “l’Europa applica dazi al 3% dipendendo dai casi” e “non è vero che la relazione commerciale è squilibrata”, i dazi pertanto “non sono reciproci”, ha detto Sanchez, questa “è solo una scusa per punire i Paesi, applicare un protezionismo sterile e fare cassa per cercare di mitigare il deficit che sta causando una politica fiscale a mio giudizio discutibile“, ha detto il leader.

Sanchez annuncia piano da 14 miliardi per “proteggere imprese e impiego”

Sanchez ha inoltre annunciato che “oggi stesso” verrà dispiegato un piano, “chiamato piano di risposta e rilancio commerciale, disegnato per mitigare l’impatto negativo di questa guerra iniziata dall’amministrazione Trump”, che prevede una mobilitazione di 14,1 miliardi di euro e che servirà per “aiutare e proteggere le imprese e l’impiego“. “Tesseremo uno scudo che protegga la nostra economia in modo che se si scatenerà la tormenta la Spagna conterà su un doppio ombrello, quello europeo e quello spagnolo”, ha detto il leader. “Il governo spagnolo non aspetterà di vedere cosa succederà nei prossimi giorni e settimane, ma risponderemo in modo anticipato per essere preparati”, ha spiegato Sanchez.

Scholz: “Decisione Usa non ponderata, ci saranno solo perdenti”

I dazi annunciati dagli Usa sono un “attacco” a un sistema commerciale che ha portato prosperità globale e che l’America stessa ha contribuito a progettare e “l’intera economia globale soffrirà per queste decisioni che non sono state ponderate“, ha invece affermato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. “L’amministrazione Usa si sta avviando su una strada alla fine della quale ci saranno solo perdenti“, ha aggiunto. E ancora: “Questo è un attacco a un ordine commerciale che ha creato prosperità in tutto il mondo – un ordine commerciale che è anche in misura molto significativa il risultato degli sforzi americani”.

Scholz: “Ue deve mostrare i muscoli ma l’obiettivo è un accordo”

L’Unione Europea, ha aggiunto ancora Scholz, non potrà limitarsi a dire che i dazi sono dannosi, “dobbiamo dimostrare di avere muscoli forti“. Ha sottolineato però che “questo è con l’obiettivo di un accordo, perché questo è il meglio per la prosperità negli Stati Uniti, per la prosperità in Europa e per la prosperità nel mondo”.

Habeck: “Mania Usa potrebbe trascinare Paesi in recessione”

“Questa giornata non diventerà il Giorno della Liberazione per i consumatori negli Stati Uniti, ma il Giorno dell’Inflazione”. Queste invece le parole del vicepremier e ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck. “La mania statunitense per i dazi potrebbe innescare una spirale che potrebbe anche trascinare i Paesi in recessione e causare danni enormi in tutto il mondo”, ha aggiunto Habeck, “abbiamo sempre spinto per i negoziati, non per lo scontro. Questo rimane giusto”. “È positivo che la Commissione Europea punti ancora a una soluzione negoziata con gli Stati Uniti”, ha continuato, “c’è ancora tempo per questo. Ma se gli Stati Uniti non vogliono una soluzione negoziata, l’Ue darà una risposta equilibrata, chiara e determinata. Ci siamo preparati per questo”.

Habeck agita pila di fogli in conferenza stampa: “Sono le contromisure”

Nella conferenza stampa in cui ha fatto queste dichiarazioni, Habeck ha agitato davanti ai giornalisti una pila di fogli. “Queste sono le contromisure“, ha detto, “stampate fronte-retro, ecco come appare. Fronte e retro”. Habeck ha detto che si tratta della lista segreta di misure contro i dazi imposti dagli Stati Uniti. “Ora stiamo esaminando i vari prodotti negli elenchi“, ha precisato, “ne ho portato uno con me e lo tengo in mano solo per un momento. Non mi è ancora permesso mostrarvelo“. Lo riporta la Bild. 

Macron: “Decisione Usa brutale e infondata”

Dalla Francia, invece, il presidente Emmanuel Macron ha definito la decisione di Trump come “brutale e infondata”. È “uno shock per il commercio internazionale”, ha detto Macron durante un incontro all’Eliseo con i rappresentanti delle industrie esportatrici e dei datori di lavoro. Lo riporta l’emittente Bfmtv. “Non correggiamo i deficit commerciali imponendo dazi“, ha aggiunto, riconoscendo che queste maggiorazioni avranno “un impatto enorme” sull’economia europea.

Messico esente da dazi reciproci: “Per noi è un bene”

La presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha affermato che la decisione di Donald Trump di non applicare al suo paese dazi reciproci al suo Paese è dovuto ai rapporti positivi tra il Messico e gli Stati Uniti. “Questo è un bene per il nostro Paese“, ha detto Sheinbaum durante una conferenza stampa, elogiando i rapporti del suo governo con l’amministrazione Trump. Lo riporta la Cnn. “Questo ha a che fare con il buon rapporto che abbiamo costruito con il governo degli Stati Uniti, basato sulla collaborazione e sul rispetto“, ha aggiunto.

Canada annuncia dazi del 25% su auto Usa non incluse in accordo Usmca

Il primo ministro Mark Carney ha annunciato che il Canada risponderà ai dazi sulle automobili di Donald Trump applicando dazi sulle auto americane importate in Canada. Lo riportano i media canadesi. Carney ha affermato che il Canada sta “adeguandosi all’approccio statunitense con tariffe del 25 percento su tutti i veicoli importati dagli Stati Uniti che non sono conformi all’Usmca, il nostro accordo di libero scambio nordamericano”. “Abbiamo adottato queste misure con riluttanza. E le abbiamo adottate in modo da causare il massimo impatto negli Stati Uniti e il minimo impatto in Canada”, ha aggiunto Carney.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata