Lavoro, salari in Italia inferiori dell’8,7% dal 2008

Lavoro, salari in Italia inferiori dell’8,7% dal 2008
ARCHIV – Ein Schild in der Form eines Stoppschildes mit der Aufschrift «Jobs» klebt am 03.12.2015 in Erfurt (Thüringen) während der 5. Thüringer Firmenkontaktmesse «academix Thüringen» an einem Messestand an einer Wäscheklammer. (zu dpa «Landesarbeitsagentur gibt Ausblick zum Arbeitsmarkt im neuen Jahr» vom 16.01.2017) Photo by: Martin Schutt/picture-alliance/dpa/AP Images

È quanto emerge dal Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo)

L’Italia è il Paese che ha subito le perdite maggiori in termini assoluti di potere d’acquisto dei salari a partire dal 2008. È quanto emerge dal Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).

Tra i Paesi a economia avanzata del G20, le perdite di salario reale sono state dell’8,7 per cento in Italia, del 6,3 percento in Giappone, del 4,5 per cento in Spagna e del 2,5 per cento nel Regno Unito. In Italia, la perdita è stata particolarmente significativa a seguito della crisi finanziaria mondiale (periodo 2009-12). Per contro, la Repubblica di Corea si distingue per aver registrato un aumento sala riale complessivo del 20 per cento tra il 2008 e il 2024.

Nel 2024, i salari reali di lavoratrici e lavoratori italiani sono cresciuti in media del 2,3 per cento, segnando un’inversione di tendenza rispetto al calo del 3,2 e del 3,3 per cento rispettivamente nel 2023 e 2022. Le perdite salariali subite nel 2022 e 2023 dalle lavoratrici e lavoratori in Italia sono state superiori alla media di quelle dei paesi a economia avanzata del G20, mentre nel 2024 la ripresa salariale in Italia ha superato di 1,4 punti percentuali il tasso di crescita degli stessi paesi. A livello globale, dopo essere scesa fino a -0,9 per cento nel 2022, la crescita dei salari reali ha registrato una ripresa nel2023, con un aumento dell’1,8 per cento. 

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