Gli importi sono stati adeguati all'inflazione. Dal 20 marzo pagamenti arretrati, e nuove fasce reddito soglie Isee

Per l’assegno unico 2025 a marzo arriva il conguaglio. Ecco le novità comunicate dall’Inps sul pagamento in base alle nuove fasce di reddito secondo le soglie Isee.

Aumenti 2025

Dal primo gennaio gli importi dell’assegno unico 2025 sono stati adeguati all’inflazione.

Per genitori con figli sotto un anno: aumento del 50% dell’assegno unico fino al primo anno di vita. Per le famiglie con 3 figli e Isee fino a 45.939,56 euro: aumento del 50% per i figli tra 1 e 3 anni. Per le famiglie con 4 figli: aumento fisso di 150 euro al mese. Maggiorazione transitoria (gennaio-febbraio 2025): per chi ha un Isee fino a 25.000 euro e ha ricevuto l’assegno per il nucleo familiare (Anf) nel 2021. Per i figli con meno di 21 anni e una disabilità media, l’assegno aumenta di 97,7 euro, mentre sale a 109,1 euro in caso di disabilità grave. Per i figli non autosufficienti la maggioranza è di 120,6 euro. Riconosciuta anche una maggiorazione per i figli di madri che hanno meno di 21 anni: l’importo è di 23 euro.

A partire dal terzo figlio, l’assegno unico viene riconosciuto alle famiglie con una maggiorazione in base al reddito (valore massimo di 85,4 euro con Isee fino a 17mila euro e valore minimo di 17,2 euro per i redditi più alti). Inoltre, l’importo raddoppia per ogni figlio con meno di un anno di età e fino al compimento di un anno. L’aumento del 50% scatta per ogni figlio da 1 a 3 anni nella fascia massima Isee (45.939,56 euro). Per chi ha 4 figli a carico la maggiorazione forfettaria mensile è di 150 euro.

A marzo c’è il conguaglio

Gli importi dell’assegno unico cambiano a partire da marzo 2025. Con la nuova mensilità verranno riconosciuti anche i conguagli per i mesi di gennaio e febbraio. Dal 20 marzo (giorno in cui partiranno i pagamenti) l’Inps inizierà a riconoscere gli arretrati dei primi due mesi dell’anno. Le famiglie che ricevono già l’assegno unico continueranno a ottenerlo automaticamente, a patto di un Isee aggiornato. Quando saranno definite le norme in materia, si pensa già ad aprile, bisognerà fare il ricalcolo togliendo dal conteggio titoli di Stato, libretti e buoni postali fino a 50mila euro.

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