“In questo momento la storia principale è che gli affitti brevi siano la causa di tanti problemi, quando in realtà sono la soluzione di una serie di problemi. In Italia ci sono moltissime case vuote, a Milano sono oltre 60.000. Le case in affitto breve sono una minima quota del patrimonio immobiliare di Milano, intorno al 2%, si pensi che sono circa ufficialmente 18mila su 350mila case in totale. L’affitto breve, poi, è concentrato in alcune zone di Milano, che sono ovviamente quelle del centro di Milano. Studenti e lavoratori stanno fuori dal centro perché non sono mai stati in centro, perché i canoni di affitto del centro di Milano sono molto più alti di quello che si possono permettere la maggior parte delle persone. Quindi gli affitti brevi sono pochi e sono concentrati in centro, dove vogliono stare i turisti. La maggior parte delle case vuote a disposizione dei lavoratori degli studenti sono fuori dal centro”. Così Michele Ridolfo, ceo di Wonderful Italy e vicepresidente Aigab, presentando la prima ricerca – realizzata dall’associazione di categoria dei gestori di case in affitto breve in collaborazione con la società italiana che gestisce il maggior numero di case in affitto breve in Italia – in merito alla situazione degli affitti brevi nel capoluogo lombardo, basata sull’elaborazione di dati pubblici del Comune di Milano. Nello studio si legge che, “per ogni casa sul mercato degli affitti brevi a Milano ne esistono 2 non utilizzate (non occupate dai proprietari o per le quali non esiste un contratto di locazione, usufrutto o altro), senza contare gli immobili di edilizia pubblica e gli immobili intestati a persone giuridiche”. Secondo lo studio “a luglio 2024 le case milanesi sul mercato degli affitti brevi erano 18.250. Sul totale delle 809.000 abitazioni presenti in città, gli affitti brevi costituiscono il 2,2% del totale. Il 40% degli affitti brevi si concentra in 10 zone su 88. Zone centrali e zone turistiche”. La conclusione è quindi che “a Milano le case in affitto breve non sono troppe, non portano allo spopolamento della città e, soprattutto, non tolgono case alle famiglie e agli studenti“.
