Produzione ferma a Mirafiori e sciopero a Pomigliano d'Arco. I sindacati: "Abbiamo bisogno di garanzie certe per il futuro"

I primi tre mesi dell’anno di Stellantis restituiscono un effetto in chiaroscuro. I conti gennaio-marzo del colosso dell’auto registrano ricavi netti a 41,7 miliardi di euro, in calo del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il gruppo automobilistico timonato da Carlos Tavares, però, conferma le stime per l’intero 2024 con un margine di utile operativo rettificato (Aoi) a due cifre, nonché un flusso di cassa industriale netto positivo, nonostante le incertezze macroeconomiche. La casa automobilistica spiega il perché della diminuzione dei ricavi “principalmente” a causa dei “minori volumi e di effetti cambio valutari e mix sfavorevoli, in parte controbilanciati da prezzi in tenuta”.

Contemporaneamente, sono calate del 10% le consegne consolidate, a 1,335 milioni di unità, una flessione che “riflette le azioni sulla produzione e sulla gestione dello stock in vista dell’arrivo dei nuovi prodotti nel secondo semestre 2024. “Il confronto è verso il primo trimestre 2023 in cui le consegne erano invece cresciute per la ricostituzione delle scorte presso la rete dopo un periodo prolungato di limitazioni nelle forniture”, spiega Stellantis. “Abbiamo conseguito un netto miglioramento nelle dinamiche commerciali con le vendite ai clienti finali maggiori rispetto alle consegne alla rete e stiamo riducendo le scorte per rafforzare i nostri solidi prezzi relativi in vista dei nostri lanci di nuovi prodotti quest’anno nelle regioni chiave. Abbiamo introdotto quattro nuovi modelli nel primo trimestre 2024 a valere sul piano che prevede per quest’anno il lancio di 25 modelli includendo 18 versioni Bev che riteniamo pongano le basi per un marcato miglioramento della crescita e della redditività nella seconda metà dell’anno”, è stata la sottolineatura della cfo Natalie Knight.

Per quanto riguarda i veicoli elettrici, le notizie sono positive: le vendite globali di BEV e LEV sono aumentate rispettivamente dell’8% e del 13% rispetto al primo trimestre 2023. Inoltre, nei primi tre mesi dell’anno è stato approvato dall’assemblea degli azionisti il dividendo ordinario di 1,55 euro per azione ed è in aumento del 16% rispetto all’anno precedente, con data di pagamento 3 maggio 2024. Stellantis poi ha in programma di completare il piano di riacquisto di azioni proprie per 3 miliardi di euro in linea entro il 2024.

Intanto però, oltre alla produzione ferma a maggio a Mirafiori, proprio oggi si registra lo stop alla produzione nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco per lo sciopero indetto da Fim, Uilm, Fismic e Uglm. “Abbiamo bisogno di garanzie certe per il futuro, sulla sicurezza non possiamo più transigere”, chiedono i sindacati. Il titolo Stellantis in scia ai conti, ha sofferto a Piazza Affari e ha chiuso in flessione del 10,1% a 20,88 euro per azione. Gli analisti di Equita a fronte di un “fatturato del primo trimestre inferiore alle attese, ma a prezzi ancora positivi (+2,5% anno su anno)”, si aspettano “un recupero in corso d’anno col lancio dei nuovi modelli di Stellantis”, anche se “la stima di fatturato 2024 in rialzo del 2% a 192,7 miliardi di euro, perde visibilità”.

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