Il capo dipartimento economia e statistica Altimari: "Pnrr decisivo per raggiungere tassi sviluppo delineati dal governo"

“Un’ulteriore proroga di natura temporanea degli sgravi contributivi accrescerebbe l’incertezza sull’evoluzione futura dei conti pubblici; d’altra parte, rendere strutturali gli sgravi aprirebbe due questioni rilevanti. In primo luogo, verrebbe meno a livello aggregato l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni che, nel medio periodo, caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza. In secondo luogo, senza una modifica della struttura degli sgravi, i lavoratori con redditi prossimi alle soglie al di sotto delle quali si matura il beneficio continuerebbero a essere penalizzati da elevate aliquote marginali effettive, con effetti potenzialmente distorsivi dell’offerta di lavoro”. Lo dice il capo dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia, Sergio Altimari, durante le audizioni sul Def nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Il Def, sottolinea inoltre Altimari, “riporta anche il profilo di indebitamento netto tendenziale a ‘politiche invariate’, ossia tenendo conto dell’impatto del rifinanziamento di alcune misure cui il governo darebbe corso in conseguenza di impegni internazionali o altri fattori considerati imprescindibili dall’esecutivo. In particolare, il Documento sottolinea l’intenzione di prorogare il taglio del cuneo fiscale. In questo caso, il disavanzo sarebbe superiore rispetto a quello tendenziale a legislazione vigente di circa un punto percentuale del Pil in media d’anno nel triennio 2025-27, rimanendo al di sopra del 3 per cento in tutti gli anni dell’orizzonte previsivo”.

Bankitalia conferma stime Pil +0,6% in 2024

“Secondo le nostre proiezioni, già diffuse a inizio aprile, la crescita sarebbe 0,6% quest’anno e si collocherrebbe in media poco al di sopra 1% nel prossimo biennio con l’attività sostenuta principalmente dall’espansione dei consumi”, ha sottolienato inoltre Altimari. 

Def, Bankitalia: “Stime governo non lontane, ma rischi al ribasso su crescita”

“Nel complesso gli andamenti macroeconomici delineati dal Def sono ricompresi nel ventaglio delle proiezioni dei principali previsori collocandosi tra quelli più positivi” ed “i rischi sulla crescita rimangono prevalentemente al ribasso”, ha spiegato Altimari. “Se si esclude la correzione per le giornate lavorative, il nostro quadro economico prefigura una crescita dello 0,8% quest’anno, dello 0,9% il prossimo e dell’1,3% nel 2026. Esso si discosta solo lievemente da quello presentato nel Def. La stima del governo di quest’anno sconta una stima più favorevole delle componenti interne della domande, dei consumi e un rimbalzo delle scorte. Per il prossimo biennio si prefigura una dinamica degli invesitmenti più elevata di quella da noi prefigurata”, aggiunge.

Pnrr, Bankitalia: “Decisivo per raggiungere tassi sviluppo delineati in Def”

“Il contributo fornito da una attuazione piena ed efficace degli investimenti del Pnrr che, a partire da questo anno dovrebbero accelerare, è quanto mai decisivo per conseguire i tassi di sviluppo delineati nel quadro del governo“, ha spiegato Altimari. “I rischi per la crescita rimangono prevalentemente orientati al ribasso. L’attesa accelerazione degli scambi internazionali potrebbe materializzarsi con ritardo, anche in relazione all’incertezza sulla ripresa dell’economia cinese; l’impatto della restrizione monetaria in corso potrebbe risultare più accentuato del previsto e incidere più intensamente sulla domanda interna; il ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni in Italia potrebbe contribuire alla correzione dell’attività nel comparto edilizio”, aggiunge.

Superbonus, Bankitalia: “In 2023 crediti imposta oltre 5 volte stime”

“Si può valutare che l’ammontare dei crediti d’imposta per Superbonus contabilizzati per competenza nei conti del 2023 pubblicati da Istat a inizio aprile sia pari a quasi 3,7 punti percentuali del Pil (77 miliardi). Si tratta di un valore di oltre cinque volte superiore a quanto il Def 2023 prevedeva sarebbe maturato nell’anno”, ha aggiunto Altimari. “Nell’introdurre nuovi schemi di incentivazione occorrerà peraltro evitare di ripetere gli errori che hanno caratterizzato alcune misure recenti, in particolare l’esperienza del Superbonus”, ha spiegato Altimari. “La politica di bilancio – aggiunge – sarà chiamata, oltre a reperire risorse per le ‘politiche invariate’ che si deciderà di perseguire, anche a finanziare le transizioni digitale e verde. Per raggiungere gli obiettivi a queste connessi, infatti, sembra necessario rafforzare gli investimenti pubblici in innovazione, il sistema di incentivi alla ricerca e sviluppo e all’efficientamento energetico”.

Bankitalia: “Spesa sanitaria invariata ma gestire invecchiamento”

“La spesa sanitaria in rapporto al prodotto rimarrebbe sostanzialmente invariata fino al 2027 (intorno al 6,3 per cento); in prospettiva, andranno tuttavia attentamente gestite le pressioni sulla spesa sanitaria che potranno derivare dell’evoluzione dall’invecchiamento della popolazione“, ha spiegato inoltre Altimari.

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