Dall'indagine emerge situazione in miglioramento rispetto allo scorso anno
Gli italiani non sono andati nel panico per l’inflazione elevata e hanno continuato a risparmiare. E’ la fotografia scattata dall’indagine di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi sul “Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2023”, da cui emerge una situazione in miglioramento rispetto allo scorso anno. La ricerca ha analizzato l’impatto dell’inflazione sui comportamenti dei risparmiatori e i suoi effetti su redditi, consumi, liquidità, scelte concrete di investimento e di indebitamento. Alla presentazione a Milano hanno preso parte Gregorio De Felice (Chief Economist della Banca), Beppe Facchetti e Giuseppe Russo (rispettivamente, presidente e direttore del Centro Einaudi) e Umberto Filotto (docente di Economia presso l’Università di Tor Vergata e presidente della FEduF).
La quota delle famiglie che riescono a risparmiare raggiunge i valori massimi del pre-pandemia (54,7% contro il 53,5% nel 2022). Cresce anche la percentuale media di reddito risparmiata (12,6%, dall’11,5% del 2022). Tra le motivazioni del risparmio, risaltano la casa (30%) e i figli (16 %); solo il 5% dichiara di aver accantonato risorse per far fronte all’aumento dei prezzi. Tra gli investimenti finanziari salgono le obbligazioni, che raggiungono il 28 per cento dei portafogli di chi le detiene e assorbono in parte la flessione del risparmio gestito. “Le famiglie italiane non si sono fatte prendere dal panico e sono riuscite in aggregato a risparmiare un punto percentuale in piu rispetto al 2022”, ha spiegato Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo. Beppe Facchetti, presidente del Centro Einaudi, ha sottolineato anche l’importanza dell’educazione finanziaria. Con riferimento all’Eurozona, le stime di Intesa Sanpaolo indicano un rallentamento dell’inflazione al consumo dal 5,4% di fine 2023 al 2,3% nel dicembre del prossimo anno, seguito da una stabilizzazione intorno alla soglia del 2% dall’inizio del 2025. Per quanto riguarda l’Italia, il dato è in calo all’1,8% nel 2024, dal 5,9% dell’anno in corso.
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