Lo dice a LaPresse la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli

Ci aspettiamo un anno positivo almeno quanto il 2022, ma forse anche di più per il turismo invernale, quello che vede la montagna come regina indiscussa. Non sarei sorpresa, nel fare una previsione, di un 2023 con un segno positivo rispetto a quello precedente, anche se il 2022 è stato davvero un anno di boom e di record in montagna. Senza fare previsioni troppo ottimistiche, per il turismo invernale di quest’anno, un +2 o +3% di presenze rispetto al 2022 sarebbe una bella notizia“. Lo ha detto a LaPresse la Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, alla richiesta di una previsione del trend per il turismo invernale in vista delle festività natalizie, in particolare quello nelle località sciistiche. Lalli al Forum internazionale del Turismo, svoltosi il 24 e 25 novembre scorso, aveva anche sottolineato la necessità di integrare sostenibilità e inclusività e destagionalizzazione.”Sembra che le montagne saranno anche ben innevate. E con le prenotazioni ‘fioccate’ si va verso il tutto esaurito”, aggiunge.

Secondo i dati di Federturismo saranno circa 13 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio nel Paese scegliendo innanzitutto la montagna, destinazione che continua a mantenere un forte richiamo, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Lalli parla di “un numero molto alto di richieste da parte degli stranieri e gli americani continuano a essere molto presenti”. Nelle previsioni dell’organizzazione del turismo, che fa riferimento a Confindustria, Madonna di Campiglio, Cortina D’Ampezzo e Bormio saranno le località preferite da chi vi si recherà non solo per sciare, ma anche per visitare i tradizionali mercatini di Natale e per assaporare l’atmosfera pre natalizia. Le città d’arte- sempre per Federturismo- cioè Roma, Milano e Firenze in testa, godranno di una solida domanda da parte dei turisti italiani e stranieri – soprattutto spagnoli (33%), francesi(16%) e tedeschi(9%) – con oltre il 60% di camere già prenotate.

Lalli inoltre ha sottolineato un exploit delle località termali dove l’occupazione delle strutture alberghiere raggiunge in alcuni casi anche l’80%. Per gli italiani sarà un’Immacolata essenzialmente domestica, ma chi deciderà di recarsi all’estero opterà per una capitale europea dando la preferenza a Parigi, Londra e Barcellona.

“L’inflazione ha colpito anche la montagna e quindi l’operatore turistico ha visto aumentare i prezzi del cibo, ma anche quelli dell’energia, che seppur il caro energetico non sia ai livelli dell’anno scorso, resta a prezzi significativamente alti. I costi sono aumentati e quindi c’è stato anche un aggiustamento dei prezzi per il consumatore finale. Un aumento dei prezzi che nei periodi di alta stagione arriverà a sfiorare anche il 12%, anche se sforzo di tutti è contenere l’aumento il più possibile” dice Lalli. L’invito di Federturismo negli scorsi giorni “per limitare l’incremento dei prezzi” è stato quello di “comprare on line i biglietti degli skipass con una riduzione del 5% sul costo totale oppure usufruire del buono skipass del 50% disponibile in diverse strutture ricettive che partecipano all’iniziativa”. 

Campiglio e Bormio le più gettonate

“Le prenotazioni per le vacanze natalizie alle porte tornano a crescere dirigendosi verso un potenziale record: le camere già prenotate per il Natale sono il 39%, mentre l’intera stagione invernale registra il 44,75% di occupazione, con una tariffa media giornaliera di 216,6 euro, entrambi segnali di crescita rispetto al 2022. Dopo un’estate di rallentamenti nella frequentazione delle strutture alberghiere italiane”. E’ quanto emerge da un’analisi presentata dall’agenzia Albergatore Pro, in occasione del vertice annuale degli albergatori professionisti. Madonna di Campiglio, Bormio e Cortina si confermano le destinazioni più richieste per l’inverno e la Riviera Romagnola viaggia sorprendentemente verso il sold out per Capodanno con largo anticipo. 

I dati analizzati – spiegano da Albergatore Pro – provenienti in tempo reale dai software gestionali installati su oltre 300 strutture di ogni livello situate in montagna, fotografano una stagione invernale di prestazioni più che incoraggianti quanto ad occupazione delle camere e tariffa media giornaliera calcolata su una camera doppia Analizzando i singoli mesi del quadrimestre- illustra Albergatore Pro-, emerge che l’occupazione provvisoria per dicembre è già al 49,5%, mentre gennaio vede attualmente occupate il 51,3% delle camere. Il mese di febbraio vede attualmente un’occupazione del 46,5%. Si registra un aumento rispetto al 2022. 

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