Un impegno firmato presso il Ministero delle Politiche agricole per realizzare nuovi impianti e allacciamenti per produrre biometano. È il protocollo d’intesa siglato da Italgas e da Coldiretti e presentato in conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza della viceministra Vannia Gava. “Lo spirito è quello di aiutare tutti gli aderenti a Coldiretti, ma anche tutti gli agricoltori italiani, a capire le potenzialità del biometano che ha dei vantaggi per l’agricoltore, che tratta i suoi rifiuti e produce materia prima e che aiuta l’Italia ad affrancarsi dalla dipendenza dagli altri gas” spiega l’Amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo. “Il biometano è un gas rinnovabile, viene da economia circolare e non ha emissioni di CO2. Può addirittura avere una CO2 negativa se si cattura la CO2. Il meglio che abbiamo oggi. Non sfruttare le potenzialità che abbiamo è un vero peccato. Tantissimi paesi europei stanno puntando in questa direzione anche con interventi che supportano questa linea. Ricordo che a oggi i costi di connessione riguardano per la maggior parte il produttore. In Europa è esattamente il contrario. Gravano sul sistema come è giusto che sia”. Soddisfazione anche da parte della Federazione che difende gli interessi dei coltivatori. Secondo il presidente di Coldiretti Ettore Prandini: “Gli obiettivi sono quelli di arrivare alla produzione di due miliardi di metri cubi di biometano entro la fine del 2026. Obiettivo che è alla nostra portata ma che per poter essere realizzato ha bisogno dello snellimento nei procedimenti burocratici nell’autorizzazione degli impianti così come l’intervento sui costi di allaccio”. E sulla questione della ripartizione dei costi legati alla transizione energetica aggiunge: “Siamo l’unico paese che scarica sulla parte agricola l’80% del costo dell’allaccio. Negli altri paesi è inferiore al 20%. Anche questo è alla base dell’accordo con Italgas. Mi piace sottolineare che Italgas è il primo operatore a livello nazionale e il terzo a livello europeo. Quindi grazie anche al ruolo di confronto e di spinta verso le istituzioni che possono esercitare riteniamo che questi obiettivi siano alla nostra portata”.