Nella relazione sul rendiconto generale dello stato 2022 si evidenzia come 'incidano negativamente in termini equitativi'

La Corte dei conti evidenzia “la necessità di abbandonare definitivamente il ricorso a provvedimenti che offrono, per le difficoltà del recupero (e per esigenze di bilancio), la definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo e che, oltre a incidere negativamente in termini equitativi e sul contributo di ciascuno al finanziamento dei servizi pubblici, rischiano di comportare ulteriori iniquità. Le diverse disposizioni assunte tra il 2016 e il 2018 hanno visto la presentazione di più di 4,1 milioni di istanze per 53,8 miliardi di introito previsto, di cui per oltre 33,6 miliardi vi è stato un omesso versamento. Nel ridisegno del sistema dovrebbe, infine, trovare spazio la revisione delle spese fiscali, che costituiscono un elemento di distorsione del prelievo e allo stesso tempo comportano una perdita di gettito rilevante”. Così, nella relazione sul rendiconto generale dello stato 2022, il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino. 

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