Bankitalia, ad aprile i mutui salgono al 4,52%

Bankitalia, ad aprile i mutui salgono al 4,52%
Cash register house (Ikon Images via AP Images)

Il costo del credito cresce anche per le imprese, oltre alla stretta al credito c’è una lieve accelerazione del calo dei depositi

Aprile vede crescere i tassi dei mutui, i prestiti erogati alle famiglie e i tassi di interesse dei nuovi prestiti alle imprese, con un calo dei depositi del settore privato e dei prestiti erogati alle società. E’ l’ultima fotografia della Banca d’Italia diffusa con l’aggiornamento della pubblicazione ‘Banche e moneta: serie nazionali’. A marzo il Tasso annuale effettivo globale (Taeg) sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie si attestavano al 4,36% e un mese dopo sono aumentati al 4,52%.

Bankitalia spiega che “la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 41% per cento” rispetto al 37% di marzo. Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo – ovvero i prestiti al consumo – si è collocato al 10,29% per cento (10,12% un mese prima)”. Complessivamente i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (Sebc), sono diminuiti dello 0,5% sui dodici mesi, dopo essere cresciuti dello 0,3% a marzo, con un andamento inverso: i prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,4% ad aprile, in rallentamento sul +1,9% di marzo, mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti in maggior misura dell’1,9%, dopo una flessione dell’1,1% a marzo. Il costo del credito cresce anche per le imprese, e nel mese di aprile “i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,52% (4,30%)”, quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,85%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,26%. L’aggiornamento di palazzo Koch inoltre rileva che “i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,64% (0,60%)”. Oltre alla stretta al credito si assiste a una lieve accelerazione del calo dei depositi. La flessione nel settore privato è del 3,4% su base annua ad aprile dopo il -3,2% di marzo. Al contempo cresce la raccolta obbligazionaria, che passa dal +8,9% di marzo al +9,4% di aprile.

L’Unione nazionale consumatori ha commentato i dati definendoli “preoccupanti”, dato che “non solo in appena un mese i tassi salgono da 4,36 a 4,52 per cento, +0,16 punti percentuali, ma rispetto ad aprile 2022, quando erano a 2,15, sono più che raddoppiati”, come spiega il presidente dell’Unc Massimiliano Dona. “Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, cresce, rispetto a un anno fa, da 595 a 768 euro, con un rincaro pari a 173 euro al mese. Una stangata annua pari a 2076 euro”, spiega Dona. Il Codacons fornisce stime più elevate. “Considerando tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, è salito complessivamente a maggio tra i 225 e i 295 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.700 e + 3.540 euro all’anno“, sottolinea il presidente dell’associazione Carlo Rienzi.

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