Incontro tra l'autorità di regolazione e la comunità finanziaria: "Tassi e incertezza peseranno ancora sui mercati nel 2023"
Annuale incontro a Palazzo Mezzanotte a Milano tra la comunità finanziaria e la Consob, Autorità di regolazione della Borsa in Italia. L’organismo presieduto da Paolo Savona ha stilato una relazione sull’andamento del mercato nel 2022: un anno in cui il Ftse Mib ha riportato un calo del 13,3% e in genere i listini europei hanno registrato una forte volatilità. E nel 2023, emerge ancora dalla relazione, le Borse “potrebbero continuare a risentire della persistente incertezza geopolitica e della politica monetaria restrittiva tesa a controllare l’inflazione, nonostante le previsioni economiche formulate da diverse istituzioni internazionali (incluse quelle pubblicate dalla Commissione europea a febbraio scorso) siano state riviste al rialzo”.
Savona: “Inflazione come un’Idra da molte teste”
L’inflazione, con le misure per il suo contenimento, è stata anche il principale argomento dell’intervento del presidente della Consob, Paolo Savona. Il numero uno dell’Autorità ha paragonato l’aumento dei prezzi a “un’Idra dalle molte teste; se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre. Se crescono i prezzi al consumo e si sterilizza l’eccesso di moneta, non si può impedire che l’aumento si trasferisca ai salari; se si riesce a calmierare il costo del lavoro, ma crescono i prezzi delle materie prime, l’Idra non cessa di operare. La politica non dispone di un Eracle, il gigante mitologico che affrontò l’Idra, né di uno Iolao, che cauterizzava con il fuoco le teste tagliate per impedire che ricrescessero”. Non sono sufficienti, dunque, “le politiche fiscali, come quelle monetarie”, per “annullare gli effetti dell’inflazione sui bilanci degli individui e delle famiglie”: e questo sollecita “il ricorso a soluzioni alternative”.
Savona: “Costruire portafogli in funzione protettiva”
Tra le soluzioni contro il caroprezzi “è ancora valida quella di costruire portafogli le cui attività mobiliari e immobiliari svolgano una funzione protettiva dall’inflazione dei programmi finanziari delle famiglie, a condizione che godano dello stesso trattamento normativo, compreso quello tributario”. Anche la libera scelta delle monete di denominazione delle attività di portafoglio – aggiunge Savona- contribuirebbe a proteggere il risparmio dalle fluttuazioni dei cambi consuete in periodi di inflazione o di turbamenti geopolitici, come quello in corso. I dati a disposizione confermano la natura protettiva di una siffatta soluzione, nonostante permanga il trattamento discriminante di norme accumulatesi nel tempo, ispirate da ideologie divergenti dallo scopo primario di saldare il risparmio all’attività produttiva e da esigenze contingenti di avvantaggiare una forma o un’altra di investimento. La neutralità di trattamento normativo non esclude che, per fronteggiare contingenze specifiche, si possano fare eccezioni, purché la loro durata sia di breve periodo, al fine di non indurre, come già avvenuto, distorsioni strutturali all’uso razionale del risparmio.
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