La modifica al testo prevede l'introduzione dell'App per i prezzi, la riduzione delle sanzioni e l'arrivo di nuovi compiti per Mister Prezzi

L’emendamento del governo è peggio del decreto. Così la Fegica – rappresentante di un pezzo dei gestori dei distributori dei carburanti – sul decreto ‘Trasparenza’. Il provvedimento dedicato ai prezzi dei carburanti è all’esame della commissione Attività produttive alla Camera. Oggi è stato presentato un emendamento del governo per modificare il testo con l’introduzione dell’App per i prezzi, la riduzione delle sanzioni (ma non esattamente nei termini definiti dal tavolo di confronto), e l’arrivo di nuovi compiti per Mister Prezzi, il Garante per la sorveglianza sui prezzi.

Secondo il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo, “il governo dimostra di avere un unico obiettivo: mostrare i muscoli alla prima categoria che ha osato dirgli no”. Al governo – spiega Fegica – “non interessano minimamente il livello dei prezzi dei carburanti, il livello di illegalità che drena miliardi di euro alle casse dello Stato e ferisce a morte ogni capacità di concorrenza e competizione nel settore”, e “fare riemergere e punire oltre 4mila impianti scomparsi letteralmente dal radar di Mister Prezzi”.

Quello che conta è “dare dimostrazione alla propria tifoseria che si tira dritto, anche a costo di dovere gettare nella spazzatura persino le sottolineature dell’Antitrust”. L’emendamento del governo – prosegue Fegica – “oltreché essere persino più confuso e peggiorativo del Decreto stesso, rappresenta l’ennesima ostentazione della ratio con la quale si sta procedendo in Parlamento e, quel che è peggio, sulle strade di questo Paese. L’uso che della Forza Pubblica si sta facendo pare proprio indirizzata a punire una categoria di lavoratori che ha la sola colpa di avere osato opporsi dicendo ‘no'”.

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