Aumenta da 30 a 60 euro il limite per l'obbligo di consentire il pagamento con carte e bancomat. Poi la frenata di Palazzo Chigi

Polemica per la misura contenuta nella Manovra che riguarda i pagamenti elettronici: fino a una spesa di 60 euro, infatti, il commerciante potrà rifiutare il pagamento con il Pos senza rischiare una sanzione.  “Già era profondamente sbagliato rimuovere l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con carte e bancomat al di sotto dei trenta euro, portare oggi questo limite a sessanta euro ci sembra una vera e propria follia“, commenta dichiara Giordano Masini, coordinatore della segreteria di Più Europa. In giornata però il governo ha frenato: ne parleremo in Ue, ha detto Palazzo Chigi.

“Le disposizioni della Manovra che riguardano il Pos rappresentano un colpo di spugna che cancella di netto 8 anni di battaglie in favore dei consumatori“, dice il Codacons commentando l’incremento da 30 a 60 euro del limite oltre il quale i commercianti sono esentati dall’obbligo di consentire il pagamento con carte e bancomat, previsto dall’ultima bozza della legge di Bilancio all’articolo 69. “L’obbligo del Pos per commercianti e professionisti – spiega il Codacons – ha rappresentato una storica battaglia durata ben 8 anni e che aveva portato lo scorso giugno all’introduzione di sanzioni verso gli esercenti che rifiutavano ai clienti i pagamenti elettronici. “L’incremento del limite a 60 euro per l’uso di carte e bancomat deciso ora dal governo, oltre ad essere del tutto inutile, rappresenta una presa in giro: l’eliminazione delle sanzioni nei confronti dei commercianti prevista dalla legge di Bilancio, infatti, permetterà di fatto a tutti gli esercenti, professionisti e artigiani di rifiutare i pagamenti con Pos, senza incorrere in alcun tipo di conseguenza, con evidenti danni per i consumatori costretti, se vogliono effettuare acquisti e pagamenti, a ricorrere al contante”.

Critica anche l’Unione Nazionale dei Consumatori: “Non c’è limite al peggio e il Governo Meloni lo dimostra, alzando la soglia sul Pos da 30 a 60 euro. Non solo sta dimostrando di stare dalle parte dei commercianti più arretrati e rimasti all’età della pietra invece che dalla parte delle famiglie, ma nel vano tentativo di aggirare gli obiettivi assunti con il PNRR, finisce per fare ancora peggio, non limitandosi a togliere le sanzioni entrate in vigore il 30 giugno 2022, ma anche l’obbligo di accettare i pagamenti digitali fino a 60 euro, facendo arretrare il Paese di ben 10 anni, a prima del decreto del Governo Monti del 18 ottobre 2012, n. 179 che già prevedeva che i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, erano tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. I nostri complimenti! E’ così che il nostro Paese diventerà normale e resterà al passo con tutto il resto del mondo”, ha detto Massimiliano Dona, presidente.

La precisazione di Palazzo Chigi

“Sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio”. E’ quanto precisano fonti di palazzo Chigi.

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