Manovra, via Iva da pane e latte

Manovra, via Iva da pane e latte
Obrador de la pastelería ‘La Hermosita’, days before Easter 2022, on April 5, 2022, in Arganda del Rey, Madrid (Spain). Torrijas are the typical sweet of Lent and Easter and consists of a slice of bread soaked in milk or wine, which is then coated in egg and fried in a pan with oil. Finally, according to each person’s taste, the torrija can be sweetened with honey or sugar and cinnamon. Torrijas first appeared as food for the poor because they were the best option to get strength while using low-cost products such as bread. They are linked to Lent because in the post-war period, since meat could not be eaten during Easter, torrijas became popular as a source of energy. 05 APRIL 2022;GASTRONOMY;FESTIVITY;HOLY WEEK;TORRIJAS;TYPICAL SWEETS Alberto Ortega / Europa Press 04/05/2022 (Europa Press via AP)

Il Codacons: “Va tolta su tutti i beni di prima necessità”

Azzerare l’Iva su pane e latte a partire dal 1 gennaio. Questa una delle ipotesi emerse durante il vertice sulla manovra di bilancio tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di maggioranza. C’è anche la pasta, oltre a pane e latte, tra i beni di prima necessità per cui si valuta un azzeramento dell’Iva. 

Il Codacons

“Il taglio dell’Iva su pane e latte produrrebbe un risparmio minimo per i consumatori pari a 15,8 euro annui a famiglia”. Lo afferma il Codacons, commentando le misure allo studio del Governo. In base ai dati Istat, analizza il Codacons, “una famiglia media spende ogni anno 264,12 euro per il pane e 145,08 euro per latte fresco (intero e parzialmente scremato) e conservato. Questo significa che l’azzeramento dell’Iva sul pane produrrebbe un risparmio medio pari a 10,22 euro annui a nucleo sul pane, e appena 5,6 euro sul latte, per un totale di 15,8 euro”. “Intervenire solo sull’Iva su pane e latte è una misura mediatica che non produce reali vantaggi per i consumatori. Se davvero si vuole sostenere la spesa delle famiglie e combattere gli effetti negativi dell’inflazione, l’Iva va tagliata su tutti i generi alimentari e sui beni di prima necessità, intervento che produrrebbe un risparmio medio annuo che varia dai 180 euro per una coppia senza figli agli oltre 300 euro per un nucleo di 5 persone”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

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