I prezzi del carrello della spesa crescono del 9,6%

Nel mese di agosto 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente), confermando la stima preliminare. È quanto riporta l’Istat in una nota, segnalando che sono l’energia elettrica e il gas mercato libero che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello (+8,4%) che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%).

Accelerano, così, l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (+4,4%; non era così da maggio 1996 quando fu +4,7%), quella al netto dei soli beni energetici (+5,0%; non era così da febbraio 1996 quando fu +5,1%) e i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+9,6%; un aumento che non si osservava da giugno 1984, quando fu +9,7%).

Accelerano i prezzi del cosiddetto carrello della spesa, cioè dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che passano da +9,1% a +9,6%. Un aumento tale non si osservava da giugno 1984 (quando fu +9,7%). D’altra parte, rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,7%).

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