L'Ad del colosso italiano dell'energia Nicola Monti: "Gas è necessario per la transizione, sistema italiano dipende troppo da Russia"
(LaPresse) – Con il progetto East-Med Poseidon “nel giro di quattro anni si potrebbe portare sul mercato italiano ed europeo una nuova fonte di gas con almeno 10 miliardi di metri cubi iniziali di volume”. Lo dice a LaPresse Nicola Monti, Ad di Edison, sottolineando come la questione della diversificazione dell’approvvigionamento di gas, alla luce delle drammatiche vicende ucraine, debba essere necessariamente all’ordine del giorno. Il gas è “necessario e strategico per la transizione, e la crisi ucraina ha reso evidenti le criticità del sistema gas europeo ed italiano, che dipende troppo da alcune fonti, soprattutto da quella russa”. Non si può rinunciare al gas come fonte, secondo l’Ad di Edison, perché “resterà un asset sulla transizione energetica imprescindibile per l’Italia e per l’Ue”.
Edison copre il 20% della domanda nazionale di gas
Dunque bisogna diversificare e su questo“Edison è sempre stata molto attenta: noi oggi – spiega Monti – copriamo il 20% circa della domanda nazionale di gas e abbiamo un portafoglio di approvvigionamento molto diversificato. Importiamo non solo dalla Russia, ma anche dall’Algeria, dalla Libia, dall’Azerbaigian, e dal Qatar, da cui importiamo gas liquefatto. Siamo i principali importatori grazie al terminale offshore da Rovigo, sviluppato negli anni 2000”.
Il progetto Poseidon
In questo scenario si inserisce il progetto Edison-Poseidon. Sviluppato una decina di anni fa e all’attenzione dell’Ue, da cui ha ricevuto finanziamenti e che ha inserito tra i progetti prioritari dell’Unione, il progetto si sviluppa in due assi: uno extraeuropeo, cioè Eastmed, che trasporta il gas da Israele a Cipro e alla Grecia, e uno europeo, Poseidon, con cui collegare l’Italia a queste fonti attraverso il mar Ionio. Soprattutto, come precisa anche Fabrizio Mattana, executive Vp gas assets, il progetto assomma in sé due fattori necessari per gestire la questione dell’approvvigionamento di gas: “la necessità di diversificare sia le fonti che le rotte”. Rispetto alle fonti, si andrebbero infatti a prendere “le risorse nel bacino est del Mediterraneo”, diverse dunque da quelle russe, “fornendo da qui a quattro anni non solo risorse nuove, ma anche risorse che sarebbero disponibili per i successivi vent’anni”, dice Mattana. Sul fronte delle rotte, spiega il direttore, “si eviterebbe la questione del transito in paesi non europei, limitando i rischi”. Un progetto dunque che, soprattutto in considerazione dell’odierno piano RePowerEu, lanciato dalla Commissione europea per aumentare la resilienza del sistema energetico attraverso un sistema di diversificazione delle fonti, può rivelarsi “strategico”. Anche perché “pur massimizzando lo sforzo verso le rinnovabili”, aggiunge Mattana, “la necessità di gas nel medio periodo per garantire la produzione è ancora una realtà”. E dunque serve “gas diverso, portato in modo diverso”.
Parola d’ordine “diversificazione”
Quindi la parola d’ordine è diversificazione. Fabio Dubini, executive vice president Gas&Power e portfolio management, precisa infatti che il portafoglio di Edison è quello “ più diversificato in termini di fonte geografica. Siamo i principali importatori di Gnl in Italia, grazie al Qatar. Importiamo gas via tubo dall’Algeria, dove abbiamo un contratto di circa 1 miliardo circa di metri cubi all’anno. Compriamo il gas libico da Eni. L’anno scorso abbiamo iniziato ad importare il gas dall’Azerbaigian con il Tap. Abbiamo poi sottoscritto – sottolinea Dubini – un contratto per il Gnl americano con Venture Global a fronte del quale nei primi mesi dell’anno prossimo ritireremo circa 1 miliardo e 4 metri cubi su base annua”.
Questo punto, per il vicepresidente, è particolarmente importante, perché è soprattutto grazie a questo contratto che affermare “la nostra esposizione gas russo è limitata”. Infatti Edison ha sì un contratto anche con Gazprom, ma è per circa 1 miliardo di metri cubi all’anno. Il contratto, aggiunge poi Dubini, “viene rinnovato una volta l’anno, il prossimo rinnovo è previsto per il 31 dicembre 2022”. E alla domanda se è possibile che, a fronte della situazione Edison decida di non rinnovarlo, risponde “la Russia esporta circa 28mld metri cubi in Italia, cioè il 35-40% del nostro gas” e che dunque qualsiasi decisione va presa di concerto con gli altri enti e le istituzioni. Ma, precisa anche che: “la componente che esportiamo è piccola, quindi da un punto di vista teorico potremmo permetterci di rinunciare”.
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