Timori sui mercati internazionali: possibile ritardo nel rilancio economico

Lo spettro della variante Delta si affaccia sui mercati. E gli analisti temono per i riflessi sulle economie impegnate in un fragile percorso di ripresa. Torna forte sui listini internazionali il tema del timore per la variante Delta con le materie prime scambiate in ribasso per le preoccupazioni sul virus guidate dal petrolio greggio e dal rame, mentre l’oro in questi giorni è alle prese con una serie di altalene che preannunciano tempesta.

L’indice Bloomberg Spot ha perso lo 0,5% durante i primi giorni di agosto, dal momento che la rapida diffusione della variante Delta coronavirus in alcune parti degli Stati Uniti e soprattutto in Asia ha sollevato preoccupazioni sulla domanda di materie prime chiave come petrolio greggio e rame. Sviluppi intanto in qualche modo compensati dai guadagni dei metalli preziosi.

In Cina, in particolare, l’aumento dei casi di Covid peserà probabilmente sul consumo e più in generale sull’attività dei servizi, come registrato nella pandemia all’inizio di quest’anno, quando il Governo decise di ripristinare le restrizioni sui viaggi. Al momento il Governo cinese ha introdotto test di massa e lockdown mirati, mentre i viaggi sono scoraggiati.

Gli analisti non perdono la calma. “La variante Delta potrebbe forse ritardare di un trimestre o due la ripresa economica, ma difficilmente la farà deragliare”, afferma Matteo Ramenghi, chief investment officer di Ubs WM Italy. “Stimiamo una crescita per l’eurozona del 5,1% per il 2021: a questo punto si tratta di una previsione a portata di mano, nonostante il rischio di nuove restrizioni per via della variante Delta”, afferma l’esperto secondo il quale l’espansione dell’eurozona nel secondo trimestre è stata più rapida e intensa di quanto si aspettassero gran parte degli economisti ed è stata guidata da Italia, Spagna e Portogallo.

A completare il quadro, le indicazioni in arrivo dal leading indicator, vale a dire quegli indici che dovrebbero anticipare gli andamenti economici, che suggeriscono che questi risultati potrebbero continuare: il Markit Purchasing Managers’ Index (Pmi, che riassume le indicazioni dei direttori acquisti di un ampio campione di aziende) rimane a un livello molto elevato (62,8), che indica una forte espansione economica. Nulla da temere, insomma, per il momento, soprattutto se le campagne vaccinali avranno maggiore successo. Ma i mercati restano in allerta, soprattutto in vista di nuove possibili restrizioni.

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