L’Era Biden spinge verso un accordo sulla digital tax

L’Era Biden spinge verso un accordo sulla digital tax
Biden in partenza per Filadelfia

Il presidente dell’Ecofin Leao: “Possibile intesa già nella prima metà 2021”

Effetto Joe Biden sulla digital tax. L’onda democratica a stelle e strisce della nuova amministrazione Usa potrebbe contribuire a spingere verso un accordo in ambito Ocse sulla tassazione dei servizi digitali. All’ultimo Ecofin martedì è stato proprio affrontato il tema di “una imposta digitale” su cui l’Ue sta svolgendo lavori tecnici. Una tassa da imporre ai colossi di internet, settore in cui sono protagonisti i giganti statunitensi.

Al termine della riunione dei ministri finanziari europei, quello delle Finanze portoghese Joao Leao, in qualità di presidente dell’Ecofin, ha annunciato che “la posizione dell’amministrazione degli Usa ci fa pensare che sia possibile un accordo all’Ocse già per metà di quest’anno”. Allo stesso tempo, vanno avanti i lavori preparatori per “proporre un prelievo digitale Ue che dovrebbe integrare il processo Ocse”. Insomma, “trovare il consenso in un contesto multilaterale” è la strada giusta rispetto a fare da soli in Europa.

Sul tavolo dell’Ecofin anche il problema dei problemi, la ripresa della economia dalla pandemia. “Le prospettive economiche sono ancora incerte, ma la commissione Ue prevede una ripresa nel secondo semestre”, ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa dopo l’Eurogruppo.

Quanto alla clausola di salvaguardia, Dombrovskis ha spiegato che “c’è stato ampio sostegno dei ministri alla nostra guidance, compreso il criterio per la riattivazione o disattivazione della clausola generale di salvaguardia. Il criterio chiave è legato appunto alla economia: bisogna vedere se raggiungerà i livelli pre crisi del 2019. Stando alle nostre stime invernali cio’ dovrebbe accadere a metà del 2022. Quindi la conclusione è che dovrebbe essere attiva nel 2022, ma non più nel 2023”.

Gli fa eco Leao. “D’accordo con la proposta della Commissione Ue sulla riattivazione della clausola generale di salvaguardia che dovrà prendere in considerazione l’andamento della economia. Quindi partendo dalla proposta della Commissione, faremo una ponderazione. E in particolare terremo conto delle previsioni economiche che in primavera ci presenterà la Commissione. Vedremo se si confermerà che il prossimo anno non sarà raggiunto un livello di Pil come quello del 2019”.

Anche la questione del prelievo digitale intanto è calda ed è in agenda: “In uno dei prossimi Ecofin si potrà decidere su questa materia”, ha detto in conferenza stampa il ministro portoghese che presiede la riunione dei ministri finanziari europei.

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