Il listino precipita in terreno negativo e perde il 3,99%, chiudendo a 28.966,01 punti, mentre l'indice Topix sprofonda del 3,21% a 1.864,49 punti

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo va a picco e crolla di quasi il 4% scontando, come il resto delle borse dell’Asia-Pacifico, dopo il brusco calo del Nasdaq. Il listino precipita in terreno negativo e perde il 3,99%, chiudendo a 28.966,01 punti, mentre l’indice Topix sprofonda del 3,21% a 1.864,49 punti. Il Kospi sudcoreano perde oltre il 3%. L’ennesimo balzo dei tassi sui Treasuries americani ha affossato soprattutto il Nasdaq, che ha chiuso la seduta della vigilia crollando del 3,52% a 13.119,43 e riportando così la perdita più forte dal 28 ottobre scorso. Il Dow Jones Industrial Average è scivolato di 559,85 punti a 31,402.01 mentre lo S&P 500 è sceso del 2,45% a 3.829,34 punti.
 
In Asia bruschi smobilizzi hanno colpito i titoli tecnologici, sulla scia del sell off che si è abbattuto sul Nasdaq e sull’hi-tech Usa: alla borsa di Hong Kong Tencent ha perso il 3,18%, Xiaomi è crollata del 4,66%, Alibaba ha fatto -4,27%, Meituan -5,83%. Il sottoindice tecnologico della borsa di Hong Kong è affondato del 5% circa. Il crollo del Nasdaq si spiega con l’ennesimo balzo dei tassi sui Treasuries Usa: i rendimenti hanno superato nell’arco di poche ore la soglia dell’1,45% schizzando anche oltre l’1,6%, all’1,614%, al record dal 14 febbraio del 2020. I rendimenti hanno poi ritracciato chiudendo comunque ai massimi in un anno all’1,51%, in rialzo di 12 punti base circa. I tassi a 30 anni sono balzati al 2,286%.
 
A dispetto delle rassicurazioni del numero uno della Federal Reserve Jerome Powell, che sia al Senato che alla Camera ha smorzato i timori su un brusco rialzo dell’inflazione, i tassi sui titoli di stato americani continuano a salire. Le pesanti vendite a Wall Street si spiegano con la paura di un brusco ritorno dell’inflazione negli Stati Uniti: tassi di interesse più elevati potrebbero portare inoltre gli investitori a uscire dall’azionario e a puntare sui bond, oltre a colpire, come sta accadendo, i titoli growth del settore hi-tech.

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