Una cifra esorbitante che si è accumulata nel corso degli ultimi vent'anni e che le ricorrenti 'rottamazioni' fiscali hanno solo scalfito

Sono ormai pari a circa mille miliardi i crediti non riscossi e in larga parte non riscuotibili che intasano il magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate. Una cifra esorbitante resa nota dal direttore Ernesto Maria Ruffini nel corso del convegno Telefisco organizzato dal Sole 24 ore, che si è accumulata nel corso degli ultimi vent’anni e che le ricorrenti ‘rottamazioni’ fiscali hanno solo scalfito. “Al 31 dicembre 2020 il magazzino dei crediti affidati alla Agenzia delle Entrate ha raggiunto la cifra di circa mille miliardi: si tratta di crediti non riscossi che si sono accumulati negli ultimi 20 anni”, ha spiegato Ruffini precisando che “una parte rilevante di questo magazzino non è più riscuotibile: una situazione anomala,che ostacola il buon funzionamento dell’Agenzia delle Entrate e le impedisce di concentrarsi su crediti più recenti e più facilmente riscuotibili”.

Ma questa montagna rischia di crescere ancora, considerata la mole di cartelle congelate a causa della pandemia e il cui invio, come indicato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri potrebbe essere ulteriormente diluito. “Stiamo lavorando a uno scaglionamento dell’invio delle cartelle fiscali in scadenza al primo febbraio in modo da alleggerire la pressione sui contribuenti e evitare affollamenti negli uffici”, ha detto il ministro nel corso di Telefisco. Parallelamente, ha aggiunto “stiamo pensando a una riduzione degli importi di alcuni atti delle entrate per i soggetti che hanno subito un calo di fatturato a causa della pandemia”.

Gualtieri è intervenuto anche sul capitolo ristori assicurando che si sta lavorando per predisporre nuove misure anche per il 2021 e sottolineando che l’Italia è stato tra i Paesi più rapidi nell’erogazione dei ristori. In questo quadro Gualtieri non ha escluso un possibile intervento “per arrivare a una eliminazione o riduzione delle imposte differite che realizzerebbe una riduzione del debito di imposta”.

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