Il settore dei prodotti caseari è stato pesantemente colpito dal coronavirus
Sono stati mesi difficili per i produttori di mozzarella di bufala che hanno dovuto fare i conti, come molti altri imprenditori, con il lockdown imposto dal governo per contenere la pandemia da coronavirus. "Durante questi mesi il latte e la mozzarella di bufala hanno risentito soprattutto il problema della chiusura dei negozi pertanto diversi caseifici si sono trovati dalla mattina alla sera con una vendita e con produzione pari a zero", dichiara Giuseppe Miselli, direttore di Coldiretti Caserta. Meno smercio e distribuzione ha significato per molte aziende dover fare i conti con il latte in esubero. Un aiuto in tal senso è arrivato dal ministero delle Politiche Agricole. "Abbiamo chiesto in deroga una modifica temporanea del disciplinare che ci ha concesso di declassare il latte di bufala, stoccandolo e condizionandolo a temperatura negativa, e utilizzarlo successivamente anche per la produzione di mozzarella di bufala campana Dop", spiega Alessandro Garofalo, Responsabile Ricerca e Sviluppo del Consorzio Mozzarella di Bufala campana. Le maggiori perdite sono state registrate soprattutto nella vendita al settore della ristorazione, come invece sottolinea Alessandro Rega dell’azienda agricola Ponte Reale: "Nel mese di marzo abbiamo registrato una flessione di circa il 40% nel reparto food service".
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