Tutti i servizi offerti durante la kermesse romagnola, in programma dal 6 al 15 luglio, potranno essere acquistati con la SantaCoin
Ciondoli, rituali ed economia digitale. Abbinamento audace, ma possibile: a dimostrarlo ci penserà il Santarcangelo Festival, un'istituzione nell'ambito delle arti performative, con i suoi quasi cinquant'anni di storia. La kermesse romagnola, in collaborazione con Macao – centro indipendente per l'arte e la ricerca con sede a Milano – e col progetto europeo di design partecipativo Commonfare, si doterà quest'anno per la prima volta di una moneta elettronica, la SantaCoin, attraverso il quale gli spettatori potranno acquisire servizi per il proprio benessere che verranno resi da commercianti e liberi professionisti all'interno di una installazione nella piazza centrale di Santarcangelo di Romagna. "A livello narrativo ci piace presentarla così: un certo tipo di comunità presente in città adotta questo spazio economico alternativo e sottolinea come questo significhi prendersi cura della collettività", sintetizza Emanuele Braga, che ha seguito per Macao l'implementazione tecnologica del progetto.
Il meccanismo tutto sommato è semplice, e vede tre soggetti coinvolti: il festival, che emette "gettoni" digitali acquistabili in euro, gli utenti-spettatori che li acquistano come farebbero col biglietto di uno spettacolo caricandoli su un ciondolo dotato di codice QR e "gli artigiani e le artigiane del corpo", cioè i professionisti – dal barbiere al fisioterapista – che prestano i servizi, presentati come "crypto rituals", scalando il corrispettivo dal portafoglio dell'utente attraverso il proprio smartphone. "In questo modo si crea un plusvalore che viene incassato dal festival, che ha emesso la moneta. A settembre organizzeremo una riunione straordinaria con i negozianti per decidere che cosa farne", spiega ancora Braga, "potrebbero ad esempio volerne farne un fondo con cui investire nella prossima edizione". Lo stesso festival, da parte sua, renderà possibile l'acquisto tramite SantaCoin di cibo, bevande e biglietti per gli spettacoli.
La riflessione che porta a questo esperimento di creazione di una economia locale di tipo circolare parte da lontano. Se gli esempi di successo non mancano, a partire dall'affermazione del Sardex come moneta complementare in Sardegna, l'introduzione della SantaCoin arriva a un anno dal lavoro di indagine messo a punto per l'edizione precedente dell'evento, culminato in una mostra in cui il festival ha messo in mostra i propri "open data" relativi ai flussi economici e all'utilizzo che fa delle sue risorse. "Un tema che è emerso era quello dell'alleanza possibile tra tessuto produttivo e cittadinanza attiva", ricorda Braga, prospettando ora quello che potrebbe essere il terzo passo del percorso.
"Questo è un giro di rodaggio, per capire come si potrebbe implementare un sistema di economia circolare a Santarcangelo e dintorni", anticipa a LaPresse, "abbiamo già fatto una riunione con la sindaca e la giunta. La pubblica amministrazione può essere un soggetto chiave". Se a creare il contesto adatto sarà la peculiarità del festival teatrale di Santarcangelo – che tradizionalmente vive negli spazi cittadini, non essendoci un vero e proprio teatro in città -, a monitorarne la riuscita sarà lo stesso progetto Commonfare, che lo ha inserito nella sua mappatura delle esperienze europee di welfare "dal basso" e che, tramite la propria piattaforma, lo farà dialogare con altre iniziative di segno analogo in tutta Europa.
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