Brexit mette in fuga EasyJet: chiesta licenza in altro Paese Ue

Avviate le discussioni per ottenere un certificato di operatore aereo in uno Stato diverso dal Regno Unito

EasyJet non ama la Brexit. La compagnia aerea, a otto giorni dalla vittoria del 'leave' in Regno Unito, ha chiesto un certificato di vettore aereo in "un'altra nazione dell'Unione europea". "EasyJet sta facendo pressione sul governo del Regno Unito e sulla Ue perché assicurino il mantenimento di un mercato aereo completamente liberalizzato e deregolato all'interno del Regno Unito e dell'Europa. Questo vorrebbe dire che EasyJet e tutte le compagnie aeree europee potrebbero continuare a operare come fanno oggi, e questo obiettivo è stato supportato dalle compagnie europee, con Airlines for Europe, la principale associazione europea delle compagnie aeree", si legge in un comunicato stampa.

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"Nell'ambito dei piani di emergenza di EasyJet prima del referendum abbiamo avuto discussioni informali con diversi regolatori europei per la concessione di un certificato di operatore aereo in un Paese europeo che consenta a EasyJet di volare in Europa come facciamo oggi", prosegue la nota, specificando che "EasyJet ha ora iniziato il processo formale" per acquisire tale certificato.

"Finché l'esito delle negoziazioni tra Regno Unito e Unione europea non sarà più chiaro, EasyJet non ha la necessità di apportare altri cambiamento operativi o strutturali", prosegue la compagnia aerea, sottolineando che "non abbiamo progetti di spostarci da Luton, la nostra casa per 20 anni".