Ftse Mib ha infine chiuso in rialzo dello 0,45% a 17.431,17 punti
Chiusura positiva ma al di sotto dei massimi intraday per il listino milanese. Dopo il balzo registrato ieri, Piazza Affari nel corso della seconda parte ha perso terreno in scia delle parole pronunciate da Janet Yellen nell'audizione al Senato Usa. La numero uno della Fed ha rimarcato che se il referendum sulla Brexit si concludesse con una vittoria del fronte favorevole all'uscita dall'Unione europea, ciò "potrebbe avere significative ripercussioni economiche". Il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando al Parlamento europeo ha invece sottolineato che è difficile prevedere l'impatto del voto britannico sui mercati e sulle economie dell'Eurozona", pur rimarcando che sono stati fatti "tutti i preparativi necessari". Concentrati sul referendum britannico, gli operatori non hanno prestato troppa attenzione alle indicazioni decisamente migliori delle stime arrivate dall'indice tedesco Zew, salito nel mese corrente a da 6,4 a 19,2 punti. Meglio del previsto anche il dato relativo all'Eurozona, che si è attestato a 20,2 punti (da 15,3).
L'indice principale del listino milanese, il Ftse Mib, ha infine chiuso in rialzo dello 0,45% a 17.431,17 punti sorretto da un comparto bancario in cui spiccano il +0,35% del Banco Popolare nel penultimo giorno di aumento di capitale, il +2,47% di Intesa Sanpaolo (a 2,154 euro), il +1,35% di Mediobanca (a 6,385 euro), il +0,96% di Unicredit (a 2,518 euro) e il +2,46% di Ubi in attesa della presentazione del piano industriale (a 2,912 euro). Di poco sotto la parità la Popolare di Milano (-0,21% a 0,4765 euro) e rally di Anima (+5,53% a 5,04 euro), che capitalizza l'incertezza sulle future mosse dell'istituto milanese circa la cessione della quota di azioni della holdinf eccedente la soglia d'Opa. In controtendenza Mps (-1,48% a 0,531 euro).
Contrastate le utility: per Terna -1,69% a 4,784 euro, per A2a -0,85% a 1,173 euro, per Hera +0,91% a 2,45 euro, per Iren +1,74% a 1,47 euro. Nel comparto industriale Fca è scesa dello 0,24% (6,25 euro) e Leonardo-Finmeccanica ha perso lo 0,45% (9,945 euro).
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