Bene i titoli bancari, giù Telecom
Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo mettendo a segno la migliore performance tra le principali Borse europee. A trainare il listino milanese sono state le banche, il comparto più volatile e più colpito dalle vendite in questi primi cinque mesi del 2016. La Borsa di Milano ha accelerato nel pomeriggio in scia alla buona vena di Wall Street dopo l'indice che misura le vendite di nuove case negli Stati Uniti che ad aprile si è attestato a 619 mila unità. Il dato precedente era risultato pari a 511 mila e gli analisti avevano stimato 521 mila. I riflettori del mercato sono puntati verso l'Eurogruppo dove, secondo quanto dichiarato da Jeroen Dijsselbloem, l'obiettivo è quello di trovare un accordo con il Fmi sulla spinosa questione del debito greco. Sulla stessa linea il ministro delle Finanze tedesche, Wolfgang Schaeuble. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un balzo del 3,34% a 17.903 punti.
Acquisti sostenuti sui titoli del comparto bancario: Mps ha guadagnato il 10,51% a 0,615 euro, Banca Mediolanum il 5,17% a 7,73 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 7,88% a 4,602 euro, Intesa SanPaolo il 6,08% a 2,304 euro, Ubi Banca il 5,61% a 3,462 euro e Unicredit il 4,87% a 3,056 euro. In piazza Gae Aulenti è in corso il Cda che dovrebbe sancire le dimissioni dell'a.d. Federico Ghizzoni. Dopo il board dovrebbe quindi partire la caccia per il nuovo amministratore delegato della banca milanese. La rosa dei 'papabili' vede in prima fila Marco Morelli (BofA Merrill Lynch Italia), Alberto Nagel (Mediobanca) e Flavio Valeri (Deutsche Bank Italia).
La maglia nera è stata invece indossata da Telecom Italia, che ha perso il 2,35% a 0,81 euro, in scia ai timori che la battaglia per la conquista di Metroweb verrà vinta da Enel (+2,73% a 4,062 euro).
Tra gli energetici gli acquisti hanno premiato anche Eni che ha archiviato la seduta con un progresso del 3,09% a 13,35 euro. Fca (+3,07% a 6,215 euro) si è rimessa in carreggiata dopo la sbandata di ieri, quando il titolo del gruppo era stato colpito dalle vendite dopo le indiscrezioni della 'Bild' secondo cui le autorità tedesche avrebbero accusato Fca di aver truccato i motori utilizzando un software illegale per aggirare le norme anti-inquinamento. Il gruppo italo-americano ha ribadito che le sue auto sono assolutamente conformi alle normative sulle emissioni. "Se si trattasse di valori di emissioni discordanti tra le prove fatte in laboratorio e quelle su strada riteniamo sia un problema secondario che coinvolge tutti i produttori di auto. Nelle nostre stime non includiamo alcun effetto", hanno scritto gli analisti di Equita.
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