Milano, 4 dic. (LaPresse) – Nel 2013 il traffico di stupefacenti, i servizi di prostituzione e il contrabbando di tabacco, hanno generato un valore aggiunto pari a 15,2 miliardi di euro. Tenendo in considerazione l’indotto (1,3 miliardi di euro), il peso di queste attività sul risultato complessivo nazionale è pari all’1,1%. La stima del 2013 è sostanzialmente in linea con quella del 2012, a sua volta in crescita di circa 1, miliardo di euro rispetto al 2011. E’ quanto rende noto l’Istat nel suo report ‘L’economia non osservata nei conti nazionali’. Questo andamento è determinato in buona misura dalla dinamica delle attività legate al traffico di stupefacenti, che hanno segnato un incremento rilevante (1 miliardo di euro) tra il 2011 e il 2013, aumentando il proprio peso al 75% del complesso del settore illegale (nel 2011 si attestava poco sopra il 73%), e sono state pari a 14 miliardi di valore aggiunto.
Le stime dei servizi di prostituzione nel periodo di riferimento restano stabili a 3,5 miliardi di euro e un peso, nel 2013, pari a poco più del 23% (25% nel 2011). Il contributo di valore aggiunto generato dalle attività di contrabbando di tabacco ha registrato un aumento (circa 0,1 miliardi di euro) fra il 2011 ed il 2013. Nel periodo, il valore aggiunto connesso all’indotto delle attività illegali, principalmente riferibile al settore dei trasporti e del magazzinaggio, è aumentato di circa 0,1 miliardi di euro. La stima della spesa per consumi finali delle famiglie riferibile ai prodotti e servizi illegali nel 2013 è pari a 18,4 miliardi di euro, in crescita rispetto agli anni precedenti (18,1 miliardi nel 2012 e 17,0 miliardi nel 2011), con un peso sul totale dell’aggregato di riferimento pari all’1,9%. Anche nel caso dei consumi, la dinamica generale è determinata all’andamento dei consumi di sostanze stupefacenti, che hanno segnato un incremento in entrambi gli anni.
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