Milano, 17 lug. (LaPresse) – “Noi abbiamo aperto un dibattito nel sistema, nelle prossime settimane ci siamo scadenziati per arrivare ad una visione comune, e speriamo di arrivare ad una revisione del sistema dei contratti nazionali per renderlo più adeguato ai tempi. Se non ci riusciamo daremo delle indicazioni di massima, la mia Confindustria è democratica, non abbiamo mai fatto delle imposizioni, ci saranno degli incontri per decidere l’atteggiamento da tenere nei rinnovi contrattuali“.
Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, parlando a margine di un bilaterale tra la nostra associazione degli imprenditori e quella polacca Lewiatan che si svolge a Milano, commentando la lettere di Federmeccanica, diffusa in visto dei rinnovi contrattuali, che non prevede aumenti di costi. “Quello che ha detto Federmeccanica è lo specchio della situazione, e vale anche per le altre categorie. Ad esempio Federchimica ha elargito 80 euro per l’adeguamento dell’inflazione, che però poi non c’è stato” ha aggiunto.
“Produrre in Polonia, vorrei dire che è altrettanto facile come produrre in Italia, ma siccome produrre in Italia è difficile, dico che è più facile produrre in Polonia che in Italia” ha aggiunto Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e del gruppo Mapei che in Polonia opera con 4 stabilimenti. Ma è più facile produrre in Polonia perché ci sono meno sindacati? “Il problema non è il sindacato, ma la complicazione normativa burocratica del nostro Paese. Poi il sindacato ci mette del suo, perché è un sindacato un po’ d’altri tempi”.
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