Bruxelles (Belgio), 13 lug. (LaPresse) – Il fondo per la privatizzazione degli asset greci avrà l’obiettivo di raggiungere i 50 miliardi. I primi 25 saranno usati per la ricapitalizzazione delle banche. Tutto quello che arriverà oltre questa soglia sarà usato per metà per abbattere il debito e per l’altra metà per finanziare gli investimenti. E’ quanto si legge nell’accordo firmato stanotte a Bruxelles. Una vittoria della Grecia è stata il fatto che la sede sarà ad Atene.
Il nuovo finanziamento Esm includerà una parte, compresa tra 10 e 25 miliardi, destinata a ricapitalizzare le banche. In sostanza, per ottenere la possibilità di impiegare un miliardo di euro in investimenti, la Grecia dovrà cedere 27 miliardi di asset pubblici: i primi 25 andranno alle banche, un miliardo andrà all’abbattimento del debito pregresso e un altro miliardo andrà finalmente in investimenti.
Il fondo, prosegue il testo, avrà sede in Grecia e sarà gestito “dalle autorità greche sotto la supervisione delle competenti istituzioni europee”. In accordo con le istituzioni stesse, poi, si legge nell’intesa, sarà adottato un pacchetto di misure per garantire procedure di gestione trasparenti “in linea con i principi dell’Ocse”.
L’obiettivo dei 50 miliardi, ha sottolineato il premier Matteo Renzi, difficilmente sarà raggiunto. L’Italia, ha spiegato, è il Paese che ha privatizzato di più in Europa, mettendo sul mercato aziende per un valore pari all’11% del Pil. “Cinquanta miliardi è una cifra bella imbpegnativa – ha continuato – finora hanno privatizzato il 2% del Pil, questo sarebbe un balzo al 25%“. Insomma l’aspettativa è che la cifra resti teorica e che in effetti il fondo serva soltanto a vendere una parte dei beni dello Stato per ricapitalizzare le banche.
“Uno degli argomenti su cui sono intervenuto – ha detto Renzi – è stato quello del posizionamento del fondo investimenti. Non puoi pensare di mettere il fondo in Lussemburgo e commissariarlo, quella sarebbe stata una umiliazione. Sono stato il primo, e non il solo, a intervenire con una certa durezza di toni su questo”.