Piemonte, Mps: Crescono export e produzione, la svolta nel 2016

Piemonte, Mps: Crescono export e produzione, la svolta nel 2016

Siena, 30 giu. (LaPresse) – Nonostante la struttura produttiva ad alto peso industriale (circa il 22,7%, contro il 18,5% nazionale) lo renda fortemente esposto alle fluttuazioni cicliche dell’economia, il Piemonte si mantiene tra le realtà più virtuose del Paese. E’ quanto emerge dalla lettura dei dati effettuata dall’Area Research & IR di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha analizzato le peculiarità del territorio e la dimensione economica della Regione.

Un contributo positivo all’attività economica regionale, si legge nella nota che accompagna la ricerca, arriva dalle esportazioni, più dinamiche della media nazionale. Lo confermano i dati del primo trimestre 2015, che vedono le vendite all’estero piemontesi in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente, con ottime performance della farmaceutica (+34,7%) e dei mezzi di trasporto (+18,1%). Già nel 2014 le vendite all’estero in valore del Piemonte erano avanzate del 3,3% rispetto al +2% nazionale

In controtendenza rispetto al dato nazionale del -0,6%, nel 2014 la produzione piemontese è cresciuta del 3%. Il fatturato dell’industria regionale è cresciuto in media del +1,4%, seppure con una leggera frenata negli ultimi due trimestri. Negli ultimi anni si registra tendenza di una costante crescita del peso del settore dei gioielli di Valenza Po, arrivato a rappresentare nel 2014 il 21,3% del totale del comparto nazionale.

Ancora in difficoltà il mercato del lavoro, seppur con qualche miglioramento nei primi mesi dell’anno. Le imprese attive della regione sono circa il 7,7% del totale nazionale e risultano più vitali rispetto alla media nazionale, con una natalità superiore o uguale alla media in tutti i settori produttivi. La mortalità complessiva risulta tuttavia maggiore di quella nazionale: solo le imprese dei servizi di trasporto registrano minori cessazioni rispetto alla media.

Sempre nel 2014, il mercato immobiliare residenziale del Piemonte ha registrato una buona ripresa, con una crescita che in alcune province la crescita è stata superiore a quella nazionale: ad esempio Alessandria (+9,4%). Nel primo trimestre del 2015 si assiste però a una frenata delle compravendite nazionali (-3,4%), che segue due trimestri molto positivi. Torino flette di più rispetto alle altre grandi città italiane (-9,5% rispetto a una media di -5,6% a/a).

La dinamica degli impieghi vivi totali a livello regionale ha performato nell’ultimo anno meglio rispetto al contesto italiano. Tuttavia, nei primi due mesi del 2015 gli impieghi alle imprese piemontesi sono scesi in media del -5,8% contro un -6,7% del dato nazionale. Negli ultimi tre anni, evidenzia infine l’analisi di Monte dei Paschi, si assiste ad un progressivo peggioramento della qualità del credito sia per l’Italia che per il Piemonte. Se si considero la clientela ordinaria, l’incremento pro-quota delle sofferenze rispetto agli impieghi vivi raggiunge in Piemonte il 17,23%, rispetto al 19,44% italiano.

Secondo le stime di maggio di Prometeia, nel 2015, il Pil del Piemonte crescerà del +0,9%, registrando un recupero più accentuato di quello nazionale (+0,7%). Mentre il 2016 sembra destinato a essere il vero anno di svolta anche al livello regionale, con una più vigorosa crescita su tassi intorno all’1,8%.

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