Roma, 9 giu. (LaPresse) – “La vulnerabilità dell’Italia, che ci poteva essere due o tre anni fa, oggi è totalmente fuori dai radar” ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un’intervista a Class Cnbc a New York, dove si trova per degli incontri con gli investitori.
Nell’eurozona “è ormai convinzione comune ed evidente che in tutti i Paesi, compresa l’Italia, c’è bisogno di sforzi per riforme strutturali”, ma è anche “indispensabile” una condivisione di “rischi e risorse” in un’unione monetaria “dove non c’è più un tasso di cambio” ha aggiunto Padoan, che ha ricordato la proposta italiana per un sussidio di disoccupazione europeo, sottolineando che in generale serve “maggiore mutualizzazione” tra i dell’euro.
I numeri sul debito pubblico “sono nel Def” e mostrano che esso raggiungerà il “culmine” nel 2015 e poi “sarà più basso” dal 2016. Lo ha detto il ministro dell’Economia sottolineando che “alcune” delle variabili sul debito, come la crescita, sono “sotto il controllo del governo” e tutti gli elementi insieme della congiuntura porteranno a una “riduzione singnificativa e visibile del debito”. Secondo il ministro al governo viene riconosciuta una gestione del debito “estremamente di prima classe”.
Padoan ha sottolineato di non aver visto le nuove proposte di Atene sui conti pubblici, ma “il lavoro a livello tecnico non è mai finito”. “La Grecia – ha proseguito – ha sicuramente bisogno di un programma di crecsita a medio termine, ma per fare questo deve superare questa situazione di strettoia”. In merito alle parole del premier greco, Alexis Tsipras, che ha citato il problema del debito pubblico italiano oltre i 2 mila miliardi di euro, Padoan ha detto che “a me dispiace che Tsipras dica questo, è la seconda volta che un esponente del governo greco dice che l’Italia ha più problemi della Grecia”. “Sono in totale disaccordo – ha spiegato il ministro – pur essendo molto simpatetico per gli sforzi che la Grecia sta facendo. Noi abbiamo girato la rotta, stiamo facendo le riforme e stiamo tornando a crescere”. “Il mio Paese sta facendo le cose giuste, spero che tutti le facciano”, ha sottolineato ancora Padoan. “Stiamo recuperando e con grande velocità dopo 3 anni di recessione e 10 punti di Pil persi”, ha precisato il ministro, e il merito è “non solo della ripresa ciclica” ma anche dell’Italia che “sta cambiando profondamente”. “Questo naturalmente richiede un lavoro giornaliero per portare avanti l’agenda delle riforme”, ha concluso.
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