Roma, 11 mag. (LaPresse) – “La Banda ultralarga obiettivo strategico. Non tocca al Governo fare piani industriali. Ma porteremo il futuro presto e ovunque #lavoltabuona”. Lo scrive il premier Matteo Renzi su Twitter. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano ‘La Repubblica’ il governo sta pianificando uno stanziamento da 6,5 miliardi in cinque anni per la fibra ottica per restituire al controllo pubblico le grandi reti infrastrutturali di telecomunicazioni, a cominciare da quella futura della banda ultralarga. Il tutto avverrebbe attraverso l’Enel, il colosso elettrico controllato appunto dal ministero del Tesoro. Entro maggio, infatti, l’esecutivo dovrà determinare modalità e quantificazione degli incentivi per costruire la nuova rete. L’azienda guidata da Starace, nelle valutazioni di Palazzo Chigi, ha le caratteristiche per diventare il candidato migliore per accelerare sulla banda di ultima generazione. Una scelta con una conseguenza: rendere marginale l’attuale rete del soggetto privato Telecom. Enel formalmente dichiarato alle autorità competenti la disponibilità a impegnarsi con un progetto in tempi strettissimi: tre anni per raggiungere tutta l’Italia mandando così in soffitta la vecchia infrastruttura in rame e senza reclamare un ruolo nella gestione del servizio. Il cardine dell’operazione è una recente normativa infatti il cavo della banda larga potrà essere “steso” anche sui tralicci elettrici con la cosiddetta “posa aerea”. Una opzione che supera le difficoltà degli scavi e ne comprime i costi. Ma soprattutto consente di raggiungere – come si sottolinea nella lettera all’Agcom – i cosiddetti Cluster C e D, ossia le aree del Paese più sottoposte al digital divide: le zone di montagna, le campagne più isolate. E quindi raggiungere direttamente gli edifici e gli appartamenti con la tecnologia FTTB (fiber to the building) e FTTH (fiber to the home).
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