Milano, 10 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso in scia all’andamento di Wall Street e alla tensione tra Bruxelles e Atene. Negli Stati Uniti gli investitori si interrogano sulle prossime mosse di politica monetaria della Fed, in particolare sul rialzo dei tassi che potrebbe avvenire già nella prima parte dell’anno complice la forza degli ultimi dati sul mercato del lavoro. Il costante rafforzamento del dollaro alimenta inoltre i timori per le esportazioni delle società a stelle e strisce. Sulla questione Grecia l’Eurogruppo ha esortato il governo ellenico a fare di più nel campo delle riforme e farlo in breve tempo, perché non c’è più tempo da perdere. La Grecia e i tecnici dell’ex Troika riprenderanno domani i negoziati sul pacchetto di riforme da implementare per ottenere i nuovi finanziamenti. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha perso lo 0,97% a 22.345 punti.

Male i titoli maggiormente legati alle sorti del petrolio, con il Wti che a New York viaggia sotto la soglia psicologica dei 50 dollari al barile: Eni ha perso il 2,53% a 16,16 euro, Saipem l’1,85% a 9,50 euro e Tenaris il 3,80% a 12,88 euro. Tra le banche le vendite hanno prevalso su Montepaschi (-2,75% a 0,583 euro), Ubi Banca (-1,93% a 7,09 euro), Unicredit (-1,14% a 6,065 euro) e Intesa SanPaolo (-0,40% a 2,974 euro). Positive invece Bpm (+0,34% a 0,883 euro) e Bper (+1,10% a 7,755 euro) che hanno sfruttato ancora il report di ieri di Goldman Sachs. Gli analisti Usa hanno alzato il giudizio sulla popolare milanese a buy dal precedente neutral, mentre il titolo della banca emiliana è stato inserito nella “conviction buy list” di Goldman Sachs. Brillante Finmeccanica (+2,63% a 11,29 euro) all’indomani dell’audizione al Senato dell’a.d. Mauro Moretti, che ha spiegato la cessione del polo trasporti alla giapponese Hitachi perché “Finmeccanica non avrebbe avuto le risorse per far crescere il settore finanziario alle dimensioni necessarie per stare sul mercato con i suoi concorrenti”. Pirelli (+2,73% a 13,90 euro) ha aggiornato i massimi dal giugno del 2001. Il titolo del gruppo degli pneumatici ha toccato un massimo intraday a 13,95 euro. Questa mattina gli analisti di Equita hanno confermato il giudizio buy sull’azione della Bicocca alzando il target price a 15,50 euro dal precedente 14 euro.

Bene Campari (+1,64% a 6,19 euro) che ha chiuso il 2014 con un utile netto in calo del 13,9% a 128,9 milioni di euro, ma superiore rispetto a quanto indicato dagli analisti che si attendevano profitti per 123 milioni. Il fatturato del gruppo guidato da Bob Kunze-Concewitz è ammontato a 1,56 miliardi di euro, in aumento del +2,4% rispetto al 2013. La società italiana del beverage intende proporre per l’esercizio 2014 un dividendo invariato rispetto all’anno precedente e pari a 0,08 per azione.

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