Milano, 20 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo una seduta nella quale è prevalsa la cautela in attesa dell’esito del terzo Eurogruppo in dieci giorni sulla questione Grecia. I tempi stringono visto che l’attuale programma di finanziamento scade il 28 febbraio e senza accordo Atene rischia di trovarsi a corto di liquidità e di uscire dall’euro. Ieri il governo Tsipras aveva presentato una richiesta di un’estensione del piano di aiuti per sei mesi che ha incontrato l’opposizione di Berlino. Tsipras e Varoufakis sperano in una fumata bianca e di ottenere maggiore flessibilità rispetto al memorandum siglato nel 2010 con la Troika. Dopo i primi colloqui iniziali il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha dichiarato che la situazione è ancora molto complicata anche se permane un certo ottimismo. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,24% a 21.824 punti.
Tra le banche ancora brillante Mps (+6,73% a 0,594 euro) che si è portata sui massimi degli ultimi due mesi tra scambi molto forti. L’azione di Rocca Salimbeni è nettamente la migliore di questa settimana sull’indice Ftse Mib. Diversi i fattori che stanno spingendo il titolo nelle ultime sedute. Tra questi da segnalare il prossimo ingresso dello Stato nel capitale, la speculazione su una possibile fusione con altri istituti e la conferma odierna che Axa parteciperà al prossimo aumento del Monte da 3 miliardi di euro. Nel settore positiva anche Popolare dell’Emilia Romagna, che ha mostrato un progresso del 2,46% a 7,495 euro, e Bpm (+0,29% a 0,843 euro), Intesa SanPaolo (+0,48% a 2,904 euro), Ubi Banca (+0,29% a 6,90 euro) e Unicredit (+0,60% a 5,845 euro). Ancora in ribasso Tenaris (-1,62% a 12,70 euro) che ieri aveva pagato i conti del 2014 chiuso con un utile netto in calo del 13% a 1,36 miliardi di dollari, mentre i ricavi sono diminuiti del 2% a 10,33 miliardi. In calo anche l’Ebitda che rispetto all’esercizio precedente è sceso del 3% a 2,72 miliardi di euro. Questa mattina gli analisti di Exane hanno tagliato il giudizio su Tenaris a neutral da outperform. Eni (+0,73% a 16,37 euro) ha invece sfruttato la promozione arrivata da Credit Suisse che ha portato il giudizio sul colosso petrolifero a neutral da underperform. In casa Lingotto Fca ha guadagnato lo 0,67% a 13,44 euro, rimanendo nei pressi dei massimi, mentre Cnh Industrial (-0,26% a 7,625 euro) ha pagato i conti della rivale statunitense Deere.
Debole Telecom Italia (-1,07% a 1,103 euro) che ha presentato il nuovo piano industriale al 2017 dove sono previsti 14 miliardi di euro di investimenti: 10 miliardi in Italia e circa 4 miliardi in Brasile. Il gruppo tlc ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 21,57 miliardi di euro, in calo del 7,8% rispetto ai 23,4 miliardi del 2013. Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato si è attestato a 8,79 miliardi, in contrazione del 7,9%. Entrambi i dati sono comunque in linea con le attese del mercato. L’indebitamento finanziario netto è stato pari a 26,7 miliardi di euro, in diminuzione di 156 milioni di euro rispetto a fine 2013. Durante la presentazione del piano, l’Ad Marco Patuano ha fatto sapere che Tim Brasil non valuterà l’integrazione con Oi.
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