Roma, 30 gen. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso in scia al debole andamento di Wall Street dopo la pubblicazione del Pil Usa del quarto trimestre che, nella prima rilevazione, ha mostrato una crescita del 2,6% rispetto al brillante +5% messo a segno nel terzo trimestre. Le attese erano per una crescita del 3%. In Grecia il neo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, ha dichiarato che il nuovo Governo ha intenzione di portare avanti le riforme ma non ha nessuna intenzione di collaborare con la Troika in merito all’estensione del programma di salvataggio di Atene che scadrà a fine febbraio. L’Eurozona si conferma in deflazione: a gennaio, complice il crollo dei prezzi dell’energia, l’inflazione ha mostrato una contrazione annua dello 0,6% convalidando in pratica la decisione della Bce di lanciare il Qe. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,44% a 20.503 punti.

Tra le banche nuovo tonfo di Mps (-7,83% a 0,40 euro) che ha aggiornato i minimi storici. Sull’azione di Rocca Salimbeni, da tre sedute affossata dalle vendite, ha pesato il termine del divieto della Consob di vendere allo scoperto il titolo (28 gennaio) e le incertezze sull’ammontare dell’aumento di capitale. Ieri indiscrezioni della Reuters parlavano di un possibile ritocco al rialzo a 3,5 miliardi da 2,5 miliardi della ricapitalizzazione. Nel resto del settore bancario le vendite hanno prevalso anche su Popolare dell’Emilia Romagna (-1,64% a 5,995 euro), Intesa SanPaolo (-0,91% a 2,598 euro), Ubi Banca (-1,21% a 6,11 euro) e Unicredit (-2,87% a 5,235 euro). In controtendenza la Popolare di Milano che ha archiviato la seduta con un progresso del 2,29% a 0,712 euro. I titoli legati al petrolio hanno rialzato la testa dopo la frenata di ieri, quando a New York il Wti ha aggiornato i minimi degli ultimi sei anni sotto quota 44 dollari al barile: Saipem (+2,29% a 8,03 euro) ha snobbato la bocciatura di Exane a underperform. Brillante anche Tenaris che ha messo a segno un rialzo del 3,05% a 12,48 euro, mentre Eni ha lasciato sul parterre lo 0,20% a 14,90 euro. Tonica Ferragamo (+2,02% a 25,66 euro) in scia alla pubblicazione dei ricavi del 2014 che hanno mostrato un progresso del 5,9% a 1,33 miliardi di euro. Nel quarto trimestre il fatturato è cresciuto del 9,3 per cento confermando l’Asia Pacifico come il mercato principale per la maison del lusso. I risultati di Ferragamo hanno superato le attese degli analisti.

Bene Telecom Italia (+1,57% a 1,033 euro) con in vertici del gruppo che sono in missione in Brasile. Ieri l’a.d. di Telecom Italia, Marco Patuano, ha incontrato il ministro delle Telecomunicazioni brasiliano, Ricardo Berzoini, sottolineando però di non aver discusso di eventuali fusioni societarie. Il mercato guarda da tempo al potenziale consolidamento sul mercato carioca delle telecomunicazioni, dove Telecom controlla Tim Brasil. Ancora positiva Wdf (+1,87% a 9,77 euro) che ha risentito come ieri dei rumors riportati da Bloomberg secondo cui il gruppo svizzero Dufry avrebbe intenzione di presentare un’offerta per l’acquisto del retailer aeroportuale italiano al fine di incrementare la sua presenza globale. A detta delle voci, l’azienda elvetica sarebbe tra le società che vorrebbero acquistare la quota del 50,1% detenuta dalla famiglia Benetton.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata