Roma, 5 ago. (LaPresse) – L’effetto del bonus Irpef da 80 euro mensili è “quasi invisibile”. Lo sostiene Confcommercio, che afferma che “cercando l’effetto bonus a tutti i costi si può rinvenirlo nella crescita tendenziale dei consumi a giugno pari allo 0,4%, corrispondente a un +0,1% sul mese di maggio. Troppo poco rispetto alle attese. Sono segnali positivi ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta a un incoraggiante punto di svolta”. Per la confederazione dei commercianti, che ha diffuso il suo dall’Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) relativo a giugno, “allo stato attuale, dunque, si conferma il permanere di un quadro economico privo di una precisa direzione di marcia, situazione che dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo non può non preoccupare molto”.

L’analisi dell’Ufficio studi di Confcommercio evidenzia che “la cautela nell’interpretare i dati deriva anche dal peggioramento registrato a luglio proprio dal clima di fiducia delle famiglie, il secondo consecutivo, sintomo del permanere di uno stato di disagio caratterizzato dalla dominanza dell’incertezza per il futuro rispetto agli effetti reali di un maggior reddito disponibile”. Invece, prosegue il rapporto, “a luglio il sentiment delle imprese ha continuato a migliorare sulla spinta soprattutto delle aspettative positive degli operatori del settore delle costruzioni e dei servizi di mercato”. Confcommercio ricorda che, stando alle stime di Confindustria, a luglio la produzione industriale ha registrato una diminuzione dello 0,1% rispetto a giugno, mese in cui si era rilevata una crescita dello 0,7%, proseguendo in un’alternanza di stop and go che sembra confermare la presenza di una stasi dell’attività economica. Stando ai dati sugli ordini a tre mesi relativi a luglio (-0,3% in termini congiunturali) lo stallo potrebbe proseguire fino all’inizio dell’autunno. “Sul versante dell’occupazione gli ultimi dati sembrano confermare una tendenza alla stabilizzazione”, scrive ancora l’Ufficio studi della confederazione dei commercianti. A giugno 2014, gli occupati sono aumentati di 50mila unità rispetto maggio, portando ad un aumento, nei confronti di dicembre del 2013, di 68mila unità. Il confronto su base annua, pur risultando ancora negativo (-11mila unità), “conferma la tendenza, già emersa nei mesi precedenti, all’attenuazione della fase di espulsione di forza lavoro dal sistema produttivo”, sostiene l’analisi. Come certificato nei giorni scorsi dall’Istat, queste dinamiche hanno portato, a giugno, ad una riduzione del tasso di disoccupazione dal 12,6% al 12,3%.

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