Milano, 1 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato l’1,03% a 21.915 punti, ormai ad un passo dalla soglia dei 22.000 punti che non viene oltrepassata dall’11 maggio del 2011. Gli acquisti hanno premiato ancora una volta i titoli del comparto bancario. L’attesa degli investitori è già rivolta verso la riunione di giovedì della Bce, soprattutto dopo il nuovo calo evidenziato dall’inflazione dell’Eurozona. A sostenere l’azionario anche le dichiarazioni di ieri della Yellen, secondo cui la Federal Reserve manterrà il supporto straordinario all’economia ancora per un po’ di tempo. Negli Stati Uniti l’indice Ism manifatturiero si è attestato a marzo a 53,7 punti , in crescita rispetto ai precedenti 53,2 punti ma lievemente sotto le attese che indicavano 54 punti. In Italia la disoccupazione resta a livelli preoccupanti: a febbraio infatti il tasso dei senza lavoro è salito al 13%, il massimo dal lontano 1977.
Gli acquisti hanno premiato ancora i titoli del comparto bancario. Il Montepaschi (+6,45% a 0,282 euro) non ha interrotto il rally all’indomani della cessione da parte della Fondazione Mps del 6,5% della banca senese a Fintech Advisory e Btg Pactual Europe. Intesa SanPaolo è avanzata del 2,92% a 2,532 euro in scia alla promozione arrivata questa mattina da Hsbc. Gli analisti hanno alzato il giudizio sulla banca MI-TO a overweight dal precedente neutral, portando il target price a 2,90 euro da 2,30 euro. L’upgrade arriva dopo la presentazione del nuovo piano industriale di Intesa SanPaolo, che entro il 2016 si pone come obiettivo un Rote pari al 10,6%. Hsbc prevede un ricco pay-out di dividendi nel 2014-2017 supportato anche dall’eccesso di capitale. Nel resto del comparto acquisti anche su Bper (+3,55% a 9,475 euro), Mediobanca (+1,32% a 8,41 euro), Ubi Banca (+4,97% a 7,18 euro) e Unicredit (+1,50% a 6,73 euro). In controtendenza il Banco Popolare che nel secondo giorno dell’aumento di capitale ha lasciato sul parterre l’1,64% a 15,52 euro. Ieri il titolo dell’istituto scaligero era volato con un balzo di oltre 15 punti percentuali. Brillante Mediaset (+5,07% a 4,264 euro) con JP Morgan che ha alzato il target price sul titolo del Biscione a 5,90 euro dal precedente 4,30 euro, confermando il giudizio overweight. La view di JP Morgan è supportata da “il miglioramento delle prospettive delle raccolta pubblicitaria in Italia nei prossimi tre anni, da un contenimento dei costi migliore del previsto e da un potenziale valore nascosto nella pay tv italiana del gruppo”. Nel comparto del lusso da segnalare le buone performance di Ferragamo, che ha guadagnato il 3,50% a 22,12 euro, e di Tod’s, che è avanzata del 2,75% a 96,85 euro.
Fiat (+3,72% a 8,765 euro) ha continuato a correre all’indomani dell’assemblea. In attesa dei riscontri sull’andamento del mercato auto a marzo in Italia, oltreoceano Chrysler ha inanellato un altro mese in crescita a doppia cifra (+13% le vendite negli Stati Uniti). E così a Piazza Affari il titolo del Lingotto ha aggiornato i massimi dal novembre 2007. Ieri Fiat ha confermato i target per il 2014 indicando come poco probabile il ricorso a cessione di asset o alla ricapitalizzazione per finanziare il piano industriale in arrivo a maggio. L’obiettivo del gruppo per il 2014 è vendere quest’anno 4,5-4,6 milioni di veicoli. Ambizioso e sopra le attese di mercato il target di oltre 6 milioni di vetture vendute entro il 2018 che implica una crescita media annua pari al 7 per cento.
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