Milano, 10 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo diminuendo però i guadagni in scia al debole andamento di Wall Street. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,58% a 20.753 punti e in mattinata aveva toccato un massimo intraday a 20.847 punti. A deprimere l’umore degli investitori, specialmente a New York e Tokyo, i deludenti dati sull’export cinese di febbraio che hanno causato un deficit della bilancia commerciale di Pechino. I timori di un rallentamento della Cina si aggiungono quindi alle incertezze sulla crisi in Ucraina. In Italia, in attesa mercoledì della presentazione del Jobs Act del premier Renzi, la produzione industriale di gennaio è aumentata dell’1% su base mensile, il top dall’agosto del 2011. Gli esperti di Bloomberg si aspettavano una crescita dello 0,5%. Nella media del trimestre novembre-gennaio la produzione industriale è salita dello 0,7 per cento.

In evidenza A2A che ha mostrato un progresso del 3,41% a 0,999 euro dopo che il Comune di Milano ha reso noto di aver prorogato al 14 aprile la scadenza per la presentazione delle candidature per il Cda e il Collegio Sindacale della multiutility lombarda. In questo modo Palazzo Marino si è uniformato alla data di scadenza del bando che il Comune di Brescia ha pubblicato solo il 4 marzo. L’assemblea ordinaria di A2A è prevista il giorno 13 giugno in prima convocazione e il giorno successivo in seconda convocazione. La nuova governance decisa dai consigli comunali di Milano e Brescia porterà al superamento della gestione duale. Bene anche WDF (+1,34% a 10,60 euro) che ha chiuso il 2013 con un utile netto pari a 105,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 100,7 milioni registrati nel 2012. Restando nella galassia Benetton gli acquisti hanno premiato anche Autogrill che è salita del 2,24% a 7,305 euro. Nel comparto bancario i riflettori sono rimasti puntati su Unicredit, che ha guadagnato il 2,98% a 6,04 euro, alla vigilia dei conti e della presentazione del nuovo piano industriale. Il titolo dell’istituto guidato da Federico Ghizzoni è inoltre stato trainato dalle indiscrezioni secondo cui il piano contempli anche la quotazione di Fineco. Intanto oggi sul titolo Unicredit si sono espressi gli esperti di JP Morgan alzando il prezzo obiettivo da 6,12 a 7,20 euro e confermando la raccomandazione overweight. Gli acquisti hanno premiato anche Banco Popolare (+2,16% a 17,52 euro), Montepaschi (+1,13% a 0,215 euro) e Intesa SanPaolo (+0,35% a 2,284 euro), mentre Ubi Banca ha ceduto lo 0,31% a 6,405 euro.

Cresce l’attesa per i conti di Generali (+0,19% a 16,19 euro) che verranno presentati mercoledì 12 marzo dall’Ad Mario Greco. Secondo quanto riportato da Affari & Finanza de La Repubblica il risultato operativo della compagnia assicurativa dovrebbe attestarsi a circa 4,3 miliardi di euro, mentre l’utile netto è visto a 2,2 miliardi. Mediaset (-1,24% a 4,154 euro) debole dopo le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore secondo cui il gruppo di Cologno Monzese avrebbe intavolato delle discussioni con Telefonica per rilevare il 56% di Digital+ da Prisa (dove Mediaset e Telefonica sono soci di minoranza con il 22% a testa). I negoziati si muoverebbero attorno ad una cifra pari a 250 milioni di euro a testa e avrebbero come oggetto la governance di Digital+.

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