Milano, 6 mar. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in rialzo nel giorno in cui la Bce ha mantenuto invariati i tassi d’interesse allo 0,25%. Il governatore Draghi ha detto di prevedere un prolungato periodo di bassa inflazione che quest’anno dovrebbe attestarsi all’1%. La Bce ha rivisto in meglio le stime di crescita per l’Eurozona: all’1,2% per il 2014 e all’1,5% per il prossimo anno. “Siamo determinati a mantenere una politica accomodante e siamo pronti a prendere misure decisive se necessario”, ha dichiarato Draghi. Domani gli investitori sono in attesa dei dati sul mercato del lavoro statunitense di febbraio (non farm payrolls e disoccupazione). A Wall Street l’indice S&P500 ha aggiornato il massimo storico sopra quota 1.880 punti. A Tokyo il Nikkei è tornato sopra 15.000 punti, ai massimi da cinque settimane, trascinato dalla debolezza dello yen. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dello 0,39% a 20.838 punti.

Il Montepaschi è rimasto ancora sotto i riflettori dopo l’exploit di ieri quando il titolo aveva guadagnato circa 20 punti percentuali tra scambi vorticosi, pari al 12,5% del capitale. Questa mattina il titolo Mps era partito ancora in rally in scia alle indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore secondo cui la Fondazione Mps avrebbe venduto ai blocchi una quota pari all’8% del capitale di Mps all’hedge fund americano Och-Ziff Capital Management. La notizia è stata smentita sia dalla Fondazione che dal fondo Usa e il titolo della banca senese ha chiuso con un ribasso dell’1,77% a 0,219 euro. Tra le banche le vendite hanno colpito anche Banco Popolare (-2,94% a 1,716 euro) e Popolare di Milano (-3,62% a 0,612 euro). Positive invece Intesa SanPaolo (+1,40% a 2,314 euro), Mediobanca (+1,91% a 7,73 euro), Ubi Banca (+3,05% a 6,595 euro) e Unicredit (+1,54% a 5,915 euro).

Azimut ha lasciato sul parterre lo 0,36% a 25,12 euro dopo aver riportato nell’esercizio 2013 un utile netto consolidato in calo a 155,7 milioni di euro rispetto ai 160,7 milioni del 2012. I ricavi consolidati sono invece saliti a 472,1 milioni di euro dai precedenti 433,6 milioni. L’ulteriore affievolirsi delle tensioni in Ucraina ha favorito il rimbalzo di Buzzi Unicem, che genera il 16% del suo Ebitda grazie alle attività in Russia e Ucraina. E così il titolo del gruppo piemontese del cemento ha mostrato un progresso del 2,12% a 14,44 euro. E’ proseguito il buon momento di Fiat che ha archiviato la seduta con un rialzo dell’1,12% a 8,145 euro, mentre Yoox ha svettato sul Ftse Mib con un balzo del 5,44% a 32,19 euro. Debole Telecom Italia che ha perso il 2,05% a 0,837 euro. “Dopo un’attenta analisi dell’architettura azionaria di Telecom Italia, a seguito della recente modifica del patto di sindacato sotto la predominanza di Telefónica, Standard Ethics pone sotto osservazione lo Standard Ethics Rating di Telecom Italia in attesa di esaminare eventuali proposte operative in vista della prossima assemblea dei soci”. E’ quanto ha annunciato l’agenzia di rating indipendente con sede a Londra.

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