Roma, 4 feb. (LaPresse) – “L’Italia è un Paese ormai da anni ostaggio di una burocrazia soffocante, che assorbe le energie vitali di imprese e cittadini e ne distoglie tempo e risorse da impieghi più produttivi”. Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso di un’audizione alla commissione bicamerale per la Semplificazione. “Tutti – ha aggiunto Squinzi – si indignano quando si riportano casi di malaburocrazia. Poi, quando si tratta di riparare, semplificando norme e procedure, abolendo inutili passaggi e limitando i poteri, e spesso le vessazioni, della macchina burocratica, tutto si rallenta, si perdono di vista gli obiettivi e una definizione della questione si concretizza”. Per il numero uno di Confindustria, inoltre, “il nostro è un fisco punitivo, complicato e incerto, che assoggetta l’impresa a migliaia di adempimenti e altrettanti controlli. Ma tutto questo è servito a contrastare l’aggiramento degli obblighi fiscali? I numeri ci dicono di no”.

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