Roma, 26 ott. (LaPresse) – In Italia ci saranno più di due cuochi per ogni operaio con la crisi che ha cambiato profondamente le aspirazioni dei giovani e ha provocato il crollo delle iscrizioni agli istituti professionali con indirizzo industriale, scese al minimo storico rispetto al boom delle scuole di enogastronomia, turismo ed anche agraria. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle iscrizioni al primo anno della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie, nell’anno scolastico 2013/2014.

“Quest’anno – sottolinea la Coldiretti – si sono iscritti alle prime classi degli istituti professionali per le produzioni industriali, la manutenzione e l’assistenza tecnica appena 21.521 giovani, pari a meno della metà di quelli che hanno optato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, che sono stati 46.636, mentre sono salite a 13.378 quelle agli Istituti professionali e tecnici di agraria.

“Quasi uno studente neoiscritto alle scuole superiori su 10 ha scelto gli istituti professionali dedicati all’enogastronomia e all’attività alberghiera per i quali negli ultimi anni – continua la Coldiretti – si è registrata una escalation senza freni tanto che oggi rappresentano oltre il 9 per cento dei totale dei 515.807 giovani iscritti al primo anno delle scuole secondarie”.

“Complessivamente – precisa la Coldiretti – oltre la metà dei giovani iscritti al primo anno (49 per cento) ha scelto il liceo, il 31,4 per cento gli istituti tecnici ed il restante 19,6 per cento gli istituti professionali”. Numeri che testimoniano una vera rivoluzione culturale, confermata anche dai risultati di un sondaggio Coldiretti/Ixe’ secondo il quale il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento).

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