Roma, 28 ago (LaPresse) – Niente più Imu e Tares: dal primo gennaio 2014 nasce una nuova imposta sui servizi comunali che si chiamerà Taser, acronimo di service tax.

RIFIUTI E CASA, DUE COMPONENTI. L’imposta sarà riscossa dai Comuni ed è costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili. La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani, Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità, ma nel rispetto del principio comunitario ‘chi inquina paga’ e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio”, si legge in una nota diramata da palazzo Chigi.

La seconda componente (Tasi) “sarà a carico di chi occupa fabbricati”. “Il Comune – si legge ancora – potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale e sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali”. “Il Comune – spiega la nota – avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale”.

TETTO ALLE ALIQUOTE. Il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi “sarà preservata nel pieno rispetto del principio federalista dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di Governo”. “L’autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive”.

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