Milano, 19 ago. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha tirato il freno dopo sette sedute consecutive di rialzi. Piazza Affari ha indossato la maglia nera in Europa complici le prese di beneficio che si sono abbattute sul comparto bancario, che nelle ultime sedute aveva sfruttato la discesa dello spread ai minimi da due anni. Oggi la Bundesbank, nel suo bollettino mensile, ha fatto sapere che la Bce potrebbe alzare i tassi d’interesse qualora dovessero emergere pressioni inflazionistiche. Una dichiarazione che si scontra con le ultime parole del governatore Mario Draghi, che aveva assicurato tassi d’interesse ai minimi per un prolungato periodo di tempo. In assenza di spunti macro significativi, gli investitori aspettano con attenzione i verbali dell’ultima riunione della Fed, che verranno pubblicati mercoledì sera e che potrebbero contenere indicazioni sull’eventuale ridimensionamento del quantitative easing. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto il 2,46% a 17.243,25 punti.
Le prese di beneficio hanno colpito soprattutto i titoli del comparto bancario: Unicredit ha ceduto il 5,23% a 4,532 euro, Banco Popolare il 4,53% a 1,116 euro, Popolare di Milano il 4,61% a 0,4017 euro, Ubi Banca il 5,16% a 3,604 euro, Mediobanca il 3,96% a 5,21 euro, Intesa SanPaolo il 4,14% a 1,53 euro. Flessione frazionale invece per il Montepaschi che ha archiviato la seduta con una perdita dello 0,08% a 0,2348 euro. Il titolo della banca senese è stata protagonista di una giornata all’insegna del boom degli scambi: sono infatti passati di mano oltre 380 milioni di pezzi, ben oltre la media giornaliera dell’ultimo mese che è di circa 150 milioni di azioni scambiate. Mps, oltre che della discesa dello spread, ha beneficiato anche delle ipotesi che circolano in merito al nuovo assetto azionario dopo le recenti dichiarazioni del presidente Alessandro Profumo sulla diluizione al 10% della Fondazione Mps.
Male Tenaris (-2,76% a 17,25 euro) che, insieme a Ternium e Tecpetrol International, ha annunciato la firma di un Memorandum of Understanding per la costruzione di una centrale elettrica a ciclo combinato in Messico. Il piano richiederà un investimento totale di circa 1 miliardo di dollari, parzialmente finanziato da debito. Giù anche Atlantia (-2,55% a 14,14 euro) nonostante le parole dell’Ad Giovanni Castellucci che, dal Meeting di Rimini, ha fatto sapere che i dati sul traffico autostradale segnalano un miglioramento rispetto a un anno fa. Castellucci ha inoltre affermato che Atlantia non ha in mente di emettere nuovi bond perché la società non ha esigenze di rifinanziamento a breve termine.Seduta all’insegna della debolezza anche per i colossi pubblici dell’energia: Eni ha lasciato sul parterre l’1,90% a 17,03 euro, Enel è arretrata dell’1,93% a 2,64 euro. Giornata storta per Fiat (-3,64% a 6,215 euro) con il ministro Flavio Zanonato che ha chiesto al Lingotto maggiori investimenti in Italia. Il responsabile del dicastero dello Sviluppo economico ha affermato che Sergio Marchionne è disponibile a discutere e che dopo l’incontro positivo con il premier Enrico Letta alla ripresa ci sarà un momento di confronto. Il ministro non ha però precisato la data.
IN ROSSO ANCHE EUROPA. La prima seduta della settimana si è chiusa in territorio negativo per le principali Borse europee. L’indice Ftse 100 di Londra perde lo 0,53% a 6.465,73 punti. Il Dax di Francoforte cede lo 0,31% a 8.366,29 punti e il Cac 40 di Parigi lascia lo 0,97% a 4.083,98 punti. A Madrid l’Ibex precipita dell’1,86% a 8.657,1 punti.
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