Milano, 18 lug. (LaPresse) – La Fondazione Mps “quale soggetto vigilato dal Mef” ha preso “nella dovuta considerazione che le sollecitazioni di tutte le autorità di vigilanza rendono, quindi, oggi, indifferibile e non evitabile la scelta di rimuovere il limite statutario del 4% di possesso azionario”. Lo ha detto il presidente dell’Ente, Gabriello Mancini, intervenendo all’assemblea straordinaria dei soci. Il sì alla modifica della norma da parte della Fondazione nasce anche dalla “comunicazione che lo scorso 13 giugno il Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha spiegato Mancini – con la quale ha confermato che ‘la Repubblica Italiana sarà chiamata ad assicurare il rispetto degli impegni richiesti a Banca MPS dalla Commissione Europea, tra i quali la convocazione dell’assemblea straordinaria della Banca nel corso del mese di luglio per rimuovere il limite di possesso azionario del 4%”. In ballo ci sono infatti i 4 miliardi di Monti bond che tengono in piedi il piano di salvataggio della banca, che la Ue deve ancora approvare. Ecco perché la Fondazione, secondo Mancini ha detto sì, con “ragioni di urgenza”. In merito all’ingresso di nuovi investitori, che la decisione di oggi rende più semplice, la Fondazione, secondo Mancini “metterà in atto tutte le iniziative, in vista di un’auspicabile ottimizzazione delle rispettive politiche di approccio al mercato e fermo ovviamente il primario obiettivo di tutelare il proprio patrimonio”. La Fondazione quindi “auspica che si possa conseguire una base azionaria stabile e con un orizzonte di investimento di lungo periodo che, al di fuori da ogni logica meramente speculativa, rispetti i valori fondanti che hanno da sempre ispirato il modo di fare banca del Monte: centralità del cliente, legame con il territorio, professionalità e competenza nei servizi prestati”. Mancini ha ricordato come l’ultimo quadriennio della banca e della Fondazione abbiamo rappresentato una fase “complessa e tormentata” anche “per l’intera comunità senese” in “una situazione che vede da un lato l’emersione di soggetti ingannatori e, dall’altro, l’amara sorpresa dei soggetti ingannati”. Tra cui “anche la Fondazione” che è stata “pesantemente ingannata e danneggiata”.

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