Milano, 6 giu. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in negativo accelerando al ribasso dopo la conferenza stampa di Mario Draghi, al termine del board della Bce che ha lasciato invariati i tassi allo 0,50%. Il governatore dell’Eurotower ha parzialmente smorzato le attese di un’azione della Bce a sostegno dell’economia dell’Eurozona. Il numero uno della Bce ha sottolineato che nella riunione odierna si è discusso anche di tassi di interesse negativi sui depositi, ma “non c’è motivo per la loro attuazione in questo momento”. Draghi ha aggiunto che l’Eurotower continuerà a monitorare gli sviluppi economici ed “è pronta ad agire se la situazione lo renderà necessario”. Nel Beige Book pubblicato ieri sera la Fed non ha sciolto i dubbi su una possibile riduzione del quantitative easing, affermando che l’economia statunitense è rimasta tra modesta e moderata. In questo quadro Piazza Affari ha registrato la peggiore performance tra le piazze europee e il Ftse Mib ha ceduto il 2,63% a 16.525 punti.
Un’ondata di vendite ha colpito i titoli del comparto bancario, che nell’ultima parte di seduta sono anche stati sospesi più volti dagli scambi. La maglia nera è stata indossata dal Monte dei Paschi che ha mostrato un tonfo del 7,88% a 0,239 euro. In forte ribasso anche le altre banche: Ubi Banca ha ceduto il 5,75% a 3,276 euro, Banco Popolare il 4,86% a 1,056 euro, Unicredit il 4,60% a 4,102 euro, Intesa SanPaolo il 4,35% a 1,363 euro, Popolare di Milano il 3,15% a 0,409 euro, Mediobanca il 3,55% a 4,924 euro. Giornata da dimenticare anche per Fiat (-6,32% a 5,925 euro) con gli analisti di Morgan Stanley che hanno confermato il giudizio underweight sul Lingotto, pur alzando il prezzo obiettivo a 5 euro dal precedente 3,2 euro. “Fiat è salita in Borsa anticipando la fusione con Chrysler, ma ora potrebbe ritracciare in scia ai problemi legati a una struttura patrimoniale non attraente”, ha spiegato il broker americano.
Fiat Industrial ha invece strappato un rialzo dello 0,51% a 8,955 euro dopo aver scelto CNH Industrial come nome per la società che nascerà dalla fusione tra il gruppo torinese e la controllata americana CNH. Enel, dopo un avvio tonico ha virato al ribasso arrivando a chiudere con un calo dell’1,64% a 2,756 euro, è stata al centro di alcune indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore secondo cui il gruppo guidato da Fulvio Conti starebbe per cedere Enel Sole, la controllata attiva nei settori dell’illuminazione pubblica. Secondo il quotidiano di Confindustria, tra i probabili interessati potrebbero figurare sia gruppi industriali, sia fondi di private equity sia il gruppo F2i guidato da Vito Gamberale. L’operazione rientra nel maxi piano di dismissioni annunciato dai vertici di Enel che nel periodo 2013-2017 dovrebbe portare a cedere attività per 6 miliardi di euro.Telecom Italia (+0,17% a 0,576 euro) è finita anche lei al centro delle indiscrezioni. Secondo Il Sole alcuni fondi sovrani e grandi fondi infrastrutturali sarebbero interessati al progetto di scorporo della rete. In particolare, il quotidiano di Confindustria ha fatto il nome del fondo sovrano del Qatar e quello di Singapore. L’ipotesi verso un’apertura della società ad investitori istituzionali, ha scritto Il Sole, era stata già ventilata dall’a.d. Marco Partuano e ora il gruppo tlc starebbe vagliando le varie possibilità insieme a Cassa Depositi e Prestiti. Ubs rimane scettica invece sulla fattibilità dell’integrazione con 3Italia e “in ogni caso non vediamo opportunità di creazione di valore per gli azionisti di minoranza di Telecom Italia”.
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