Milano, 16 nov. (LaPresse) – Piazza Affari non riesce a invertire l’andamento negativo neppure nell’ultima seduta della settimana. La Borsa di Milano chiude in calo con il Ftse Mib che perde il 2,02% a 14.855,79 punti e il Ftse All-Share che mostra un ribasso dell’1,98% a 15.709,85 punti. I riflettori dei mercati sono puntati sugli Stati Uniti, dove il presidente Barack Obama ha avviato i colloqui con i leader democratici e repubblicani al Congresso per scongiurare lo scatto automatico, dal prossimo primo gennaio, della mannaia del fiscal cliff. Si tratta di un combinato di oltre 600 miliardi di dollari tra tagli alla spesa pubblica e aumenti di tasse che potrebbe far ricadere in recessione la più grande economia globale. A rendere più cupe le prospettive sul Pil Usa è stato il dato sulla produzione industriale a ottobre, calata per il passaggio dell’uragano Sandy dello 0,4% su settembre, quando era salita dello 0,2%. Inoltre, sul fronte europeo influiscono ancora i timori sulla Grecia che ha bisogno al più presto di incassare la tranche di aiuti internazionali da 31,5 miliardi di euro per evitare il default. Oggi il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha spiegato che Atene ha attuato “riforme drastiche” ma che “non sono ancora sufficienti” per mettere in sicurezza i conti nel lungo periodo. Weidmann ha spiegato che la Grecia avrà bisogno di un haircut sul debito che potrebbe ulteriormente danneggiare gli obbligazionisti. In questo contesto, chiusura negativa per le principali Borse europee. L’indice Ftse 100 di Londra perde l’1,27% a 5.605,59 punti, il Dax di Francoforte lascia l’1,32% a 6.950,53 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un calo dell’1,21% a 3.341,52 punti. A Madrid l’indice Ibex arretra dell’1,39% a 7.588,2 punti, mentre ad Atene l’Athex tiene e sale dello 0,31% a 790,49 punti.
Tornando a Milano, chiude la settimana in sofferenza il comparto bancario. Cadono Monte dei Paschi (-2,67% a 0,1972 euro), Unicredit (-3,29% a 3,354 euro), Intesa Sanpaolo (-3,19% a 1,185 euro), Mediobanca (-3,64% a 4,234 euro), Bper (-1,54% a 4,098 euro), Popolare di Milano (-5,21% a 0,3657 euro) e Banco Popolare (-2,23% a 1,098 euro).
Affonda Telecom Italia (-4,68% a 0,682 euro), sulla scia delle indiscrezioni del ‘Sole 24 Ore’ che ha scritto stamane che lo scorporo della rete è tornato in discussione e potrebbe non essere mai messo in atto. Secondo il quotidiano economico e finanziario la retromarcia potrebbe essere decisa già nel cda del 6 dicembre. Tra gli altri titoli, cadono Autogrill (-3,74%), Mediaset (-3,16%), Exor (-3,9%), Impregilo (-1,68%), Stm (-2,08%), Mediolanum (-1,92%), Generali (-2,18%), Snam (-2,15%), Enel (-2,28%), Fiat (-1,06%) ed Eni (-1,61%). Salgono Ferragamo (+0,37%), Tenaris (+0,63%) e Tod’s (+0,06%).
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