Taranto, 25 set. (LaPresse) – Alcuni lavoratori dell’Ilva di Taranto, appartenenti a un gruppo di manutenzione, sono saliti su un nastro trasportatore dedicato alla movimentazione del carbone a circa sessanta metri di altezza. La preoccupazione degli operai è legata alla possibile chiusura dell’impianto. Si tratta di cinque o sei operai, spiega Antonello Piccolo, della Fim-Cisl di Taranto, che hanno avviato una “azione spontanea fuori da ogni schema delle organizzazioni sindacali”. “Stiamo registrando un clima di tensione sproporzionato”, aggiunge, sottolineando che “se gli impianti non verranno chiusi simultaneamente non vedo perché ci si debba preoccupare più di tanto. Ferrante ha chiesto che resti un minimo aperto”.
Domani il gip si pronuncerà sul piano presentato dall’azienda e potrebbe anche esprimersi sull’istanza presentata sempre dall’Ilva per mantenere aperti alcuni forni. “Domattina – annuncia Piccolo – la Fim Cisl dalle sei distribuirà un volantino per ribadire la sua posizione. Chiediamo alla magistratura che dia la possibilità di non fermare la produzione”.

